Seicento cittadini hanno firmato una petizione, depositata questa mattina in Consiglio regionale, per chiedere
alla Assemblea di Palazzo Cesaroni di censurare la Società Umbra Acque, responsabile di aver emesso a carico degli utenti migliaia delle cosiddette 'bollette pazze'. Lo rende noto il capogruppo della Lega Nord Gianluca Cirignoni, precisando di aver consegnato anche 240 reclami scritti individuali ad Umbra Acque e che
questa duplice azione, promossa dallo stesso consigliere, “avrebbe portato la società sospendere le stesse bollette”.

Accanto alla richiesta di “censura del comportamento del gestore del servizio idrico integrato degli Ati 1 e 2”, Cirignoni propone all'Assemblea che “venga promossa una verifica dell'operato degli organi dell'Autorità
d'ambito: gli unici deputati a stabilire le tariffe relative ai servizi di acquedotto depurazione e fognatura”.

La legge regionale 43 del 1997, ricorda il capogruppo della Lega Nord, “stabilisce chiaramente che, in materia di servizio idrico integrato, la Regione ha funzioni di controllo sull'operato dell'Autorità d'ambito, e che di conseguenza, con la petizione da lui promossa, si sollecita “piena luce su una vicenda nella quale, Autorità, sindaci e gestore hanno precise responsabilità”.

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