PERUGIA - “È vero che rimane difficile districarsi nella giungla normativa e nell’assetto istituzionale labirintico e complicato fatto dalla Giunta regionale al fine di tener sotto controllo la gestione del potere, indipendentemente dal risultato delle elezioni amministrative. Ma l’atteggiamento di Sogepu sulla vicenda della gestione dei rifiuti Umbertide è assolutamente schizofrenico e nasconde una completa sudditanza alle logiche politiche, sacrificando l’interesse e le tasche dei cittadini”. Così il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (Fd'I) che spiega come Sogepu aveva vinto lo scorso 16 gennaio un ricorso al Consiglio di Stato “che stabiliva il rientro dell’Azienda nella gestione dei rifiuti di Umbertide ai danni di Gesenu”.

Lignani Marchesani ricorda poi di aver a suo tempo denunciato come “l’immediata efficacia della sentenza si trasformò poi in una 'melina' istituzionale, che spostava all’indomani delle elezioni comunali il passaggio di gestione, che ricordiamo essere stata onerosissima per i cittadini e le attività produttive e di servizio di Umbertide. Il 29 maggio, alla chetichella – aggiunge -, Sogepu rinuncia a subentrare a Gesenu: il tutto con motivazioni risibili, che contrastano con la volontà originaria di affrontare il ricorso e con le dichiarazioni trionfalistiche a suo tempo fatte dal sindaco tifernate sull’argomento.

Il 24 giugno, ulteriore colpo di scena: So.Ge.Pu., pur confermando la rinuncia, si riserva di chiedere i danni ed il risarcimento. Ma perché detta richiesta non è stata fatta il mese precedente?”.  La risposta secondo l'esponente di Fratelli d'Italia è “purtroppo semplice e niente ha a che vedere con l’interesse di un servizio virtuoso ai cittadini: So.Ge.Pu. ha dovuto, in una prima fase, ubbidire a logiche regionali che volevano Gesenu “'capofila' ovunque, salvo poi mutare atteggiamento all’indomani del cambio della guardia politico a Perugia, un fatto che ha evidentemente scombussolato anche i piani di governance dei rifiuti. Veramente inqualificabile – conclude Lignani Marchesani - perché  a pagare saranno i cittadini in termini economici e quindi l’intero comprensorio dell’Alto Tevere, ridotto a mera 'riserva' elettorale priva di incidenza nella gestione dei servizi e delle risorse regionali”.

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