UMBERTIDE - L'Osservatorio per le dipendenze “Cities” costituisce oramai una forte e consolidata realtà che opera nell'Alta Valle del Tevere da oltre due anni. Voluto fortemente dal Comune di Umbertide che ne ha promosso la costituzione, è divenuto tavolo di confronto per lo studio e la conseguente promozione di attività di prevenzione delle dipendenze da droga, alcool e gioco d'azzardo e quest'anno ha visto l'ingresso nello stesso dei comuni di Città di Castello, San Giustino, Citerna e Monte Santa Maria Tiberina.

Composto dagli assessori ai servizi sociali degli otto comuni firmatari e dall'Asl 1 e rappresentato dal Comune di Umbertide nella persona dell'assessore Stefania Bagnini, l'Osservatorio si avvale di un nutrito comitato scientifico coordinato dalla dott.ssa Daniela Felicioni, direttrice del distretto sanitario Asl 1, dal dr. Norberto Pentiricci responsabile scientifico, dalla dr.ssa Patrizia Lorenzetti direttrice del Dipartimento Dipendenze e del Dipartimento Salute Mentale della Asl, dal  dr. Carlo Bigi responsabile del Centro Salute Mentale, dai coordinatori dei medici di medicina generale quali il dr. Sergio Orlandi per la zona sud dell'Alta Valle del Tevere, dagli educatori degli uffici di cittadinanza dell'Alta Valle del Tevere e dalle assistenti sociali dei Comuni.
“Le tematiche delle dipendenze – afferma l'assessore Bagnini – sono fenomeni complessi e multifattoriali che incidono gravemente nella vita delle persone e nella società. Nessuna demagogia pertanto risulta ammissibile in riferimento a tali fenomeni né parimenti risultano ammissibili interventi spot a beneficio esclusivo della politica che li propone. Risultano necessarie operazioni serie, scientificamente fondate e durevoli nel tempo. La politica, prima di proporre interventi sulle dipendenze, deve avere l'umiltà di studiare il fenomeno ed acquisire una forte conoscenza scientifica dello stesso onde poter essere competente per proporre efficaci strategie di contrasto.
Il Comune di Umbertide, insieme agli altri sette Comuni facenti parte dell'Osservatorio, ha deciso di fondare le proprie scelte politiche ed amministrative  sulla base di una sempre più approfondita analisi realizzata tramite il confronto con il comitato scientifico dell'Osservatorio coordinato dalla dr.ssa Felicioni, onde proporre iniziative che vadano di pari passo con le nuove strategie di mercato del narcotraffico, delle case produttrici di alcolici e delle lotterie di stato.
Occorre una visione globale del fenomeno mediante il confronto con i soggetti che trattano la tematica da vari punti di vista.
Le dipendenze non riguardano solo i giovani. Ridurre ai giovani l'argomento significa non conoscerlo. L'alcol, le droghe ed il gioco d'azzardo coinvolgono persone di tutte le età con dinamiche diverse. Lo sportello dell'osservatorio presso la palazzina dei servizi sociali del Comune di Umbertide, il sito internet con il suo sportello virtuale, i corsi di prevenzione realizzati annualmente con le scuole del territorio, i numerosi convegni realizzati, il progetto pit-line sono attività tangibili, durevoli presenti nel nostro territorio”.
Recentemente l'Osservatorio rappresentato dall'assessore Bagnini, dalla dr.ssa Felicioni, dal dr. Pentiricci e dal  dr. Orlandi, unitamente a tutti i medici di medicina generale dei Comuni di Umbertide, Montone, Lisciano Niccone e Pietralunga, ha realizzato un incontro  sulla tematica delle dipendenze.

“La promozione della salute presso i giovani ed anche presso gli adulti – afferma la dr.ssa Felicioni - passa per la promozione dello sviluppo della personalità  e della consapevolezza. Nei numerosi progetti di prevenzione realizzati ogni anno nelle scuole viene utilizzata la metodologia della cosiddetta peer education per fare in modo che i ragazzi siano i protagonisti dei progetti, li realizzino e promuovano essi stessi la prevenzione presso i loro coetanei. I risultati ottenuti sono stati confermati anche dai premi che in alcuni casi hanno vinto partecipando a concorsi sul tema. La metodologia della lezione frontale in materia di dipendenze produce scarsi risultati fra i ragazzi così come altre iniziative che trattano il ragazzo come soggetto passivo della prevenzione invece che come soggetto attivo da formare perché possa a sua volta divenire formatore dei suoi coetanei e facilitatore di scelte consapevoli e promotrici di salute e benessere”.

 

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