A sette anni dalla sua morte, oggi la città di Umbertide si è stretta intorno ai familiari di Donato Fezzuoglio, il giovane carabiniere ucciso il 30 gennaio 2006 nel tentativo di sventare una rapina ai danni della filiale della Monte dei Paschi di Siena. Autorità civili e militari e tanti cittadini umbertidesi si sono ritrovati in via Andreani, luogo in cui perse la vita il giovane militare quel maledetto 30 gennaio di sette anni fa, dove è stata eretta una lapide in suo ricordo, sulla quale è stata posta una corona di alloro. Erano presenti il sindaco Giampiero Giulietti, il vicesindaco Maria Chiara Ferrazzano, il generale della legione carabinieri Umbria Antonio Pietro Marzo, il capitano dei Carabinieri di Città di Castello Alfredo Cangiano e il comandante di stazione di Umbertide Antonio Raganato,  rappresentanti delle associazioni combattentistiche, la moglie di Donato, Emanuela Becchetti con addosso la medaglia d’oro al valor militare alla memoria, e il figlio, il piccolo Michele. Una cerimonia breve ma sentita, con la quale l’Amministrazione Comunale di Umbertide ha voluto omaggiare il sacrificio del carabiniere e dimostrare affetto e vicinanza all’Arma e ai familiari di Donato.
Alla cerimonia civile è seguita quella religiosa presso la Chiesa di Cristo Risorto dove il vescovo della Diocesi monsignor Mario Ceccobelli ha celebrato la santa messa. Intanto, sul fronte legale, si avvicina il giorno della sentenza per il processo contro i presunti assassini di Fezzuoglio: la data è stata fissata per il prossimo 6 aprile.

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