Ue/ Ricercare altri indicatori, oltre il pil, per misurare la crescita
PERUGIA - Amministratori regionali e locali, politici, ma anche economisti e statistici condividono la necessita' che si vada oltre il Prodotto interno lordo, quale unico indicatore fino ad oggi usato per misurare il livello di crescita economica e benessere di una comunita', sia essa nazionale che regionale, o locale. E' quanto emerge dai lavori del seminario in corso a Perugia, sul tema 'Nuovi indicatori per misurare i progressi della politica di coesione', organizzato dalla Commissione 'Coter' del Comitato delle Regioni d'Europa, assieme alla Regione Umbria, e che vede in Umbria la presenza non solo dei membri della Commissione provenienti da moltissime regioni europee, ma anche di economisti, tecnici e amministratori pubblici.
Incontrando i giornalisti Michel Delebarre, presidente della Commissione Coter, ha ricordato come appena dieci giorni fa il Comitato delle Regioni ha approvato a grande maggioranza un parere con il quale si chiede alla Commissione Europea ed al Parlamento di mantenere inalterato il 'budget' del Fondo europeo per la politica di coesione, che e' il piu' importante dell'intero bilancio comunitario.
"Qui a Perugia stiamo discutendo con grande rigore di come allargare ed ampliare i criteri per valutare il livello di benessere di una data realta' - ha detto Michel Delebarre -, affinche' le politiche di coesione possano essere piu' efficaci ed utili al reale superamento dei divari nello sviluppo economico e sociale di tutte le aree dell'Europa, soprattutto ora che del vecchio continente fanno parte tanti nuovi Paesi dell'area dell'est. Gia' da ora dobbiamo anche pensare a quali strategie l'Europa dovra' adottare dopo il 2013, quando sara' esaurita l'attuale fase di operativita' dei fondi strutturali. Ecco perche' questo seminario, grazie al quale ci stiamo confrontando anche sulla base di esperienze realizzate ad esempio dalla stessa Regione Umbria, dara' un contributo significativo per una decisione finale che auspichiamo raccolga le indicazioni delle Regioni d'Europa".
Per parte sua la presidente della Regione Umbria, catiuscia Marini, ha voluto innanzitutto ringraziare il Comitato delle Regioni per aver scelto l'Umbria e Perugia quale sede per il seminario. "La nostra regione - ha detto - e' onorata di ospitare questo importante seminario. Il Comitato delle Regioni rappresenta la principale sede a livello europeo per far sentire la voce delle comunita' regionali e locali e rappresentare i loro interessi e aspettative presso gli organismi comunitari. Gia' i lavori di oggi stanno dando un positivo contributo per ulteriormente affinare quegli strumenti, che gia' la Regione Umbria elabora e utilizza, quali il 'Ruics' e l'Indicatore multidimensionale e che sempre piu' rappresentano un prezioso supporto per la comprensione dei fenomeni e delle dinamiche che interessano la nostra regione, sia dal punto di vista sociale che economico, ambientale e territoriale. Dinamiche che, appunto, richiedono valutazioni che vadano oltre quella, pur importantissima, dimensione rappresentata dalla misurazione della ricchezza prodotta in un dato territorio, verso una comprensione ampia dei fenomeni, comprensione che rappresenta un presupposto imprescindibile per la messa a punto e l'attuazione delle politiche pubbliche tese a migliorare la qualita' della vita e la coesione sociale, come pure la competitivita' delle imprese e dei territori".
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