Sui siti ufficiali si legge: “La nostra città e i suoi dintorni ti offrono una
moltitudine di cose da fare e da vedere... Scegli quelle più vicine ai tuoi gusti
e alla tua sensibilità, saremo felici di accoglierti alla scoperta di una Terni
inaspettata".
E ancora:
“Terni non è solo la città delle acciaierie, del ferro e del fuoco, ma è un luogo
che riserva grandi sorprese frutto di una storia millenaria.
Città moderna che si integra perfettamente con il nucleo più antico, Terni è
circondata da paesaggi che hanno incantato i visitatori nel corso dei secoli:
un territorio ricco di verde, di acque, di borghi medievali, e di meraviglie della
natura come la Cascata delle Marmore e il lago di Piediluco. Sulle pendici
delle montagne, le cui cime in inverno si coprono di neve, e sulle alture che
dominano il corso del Nera, piccoli borghi medievali con le loro torri di pietra
fanno da sentinelle”.
Questo si legge e il sindacato ha sempre favorito una politica di intervento e
investimento sul turismo in grado di diversificare il modello di sviluppo
integrandone le potenzialità con interventi mirati per coniugare l’attrattività
naturale del territorio con sevizi e iniziative all’altezza della sfida.
La politica che il Comune aveva individuato era quella di una
destagionalizzazione delle attività turistiche, in particolare a Carsulae e alla
Cascata, pensando a iniziative non calibrate esclusivamente nel periodo
primavera/estate che ha già un picco turistico naturale. Per questa ragione
non si comprende con quale intendimento il Comune abbia ridotto gli
orari di apertura della Cascata compresi quelli invernali funzionali per la
programmazione del sito e per la programmazione di eventi.
Tale impostazione non ha corrisposto ad azioni concrete che potevano
rispondere all’idea di individuare un percorso di reale iniziativa volta alla
destagionalizzazione a partire dal calendario di apertura del parco della
Cascata e a percorsi per incentivare la fruizione di Carsulae.
L’emergenza pandemica ha di fatto interrotto una eventuale evoluzione
positiva di investimento sulle politiche del turismo che oggi si ripropone in
tutta la sua portata attraverso una riflessione non rinviabile sulle reali
intenzioni dell’amministrazione comunale, della Regione e delle aziende che
operano nei settori turistici.
Se si fosse già agito in tal senso ci sarebbe stata una prima risposta che
avrebbe consentito di guardare con maggiore serenità alle prospettive di
sviluppo futuro nei siti di maggiore interesse turistico (Cascata e Carsulae)

unitamente a Piediluco e alle attività legate allo sport collegato all’ambiente,
del territorio di Terni.
Le organizzazioni sindacali esprimono preoccupazione per il futuro del sito
archeologico di Carsulae, un sito di grande rilievo storico per la provincia di
Terni.
È opinione consolidata che Carsulae debba la sua origine alla funzione
catalizzatrice esercitata dalla via Flaminia sul sistema insediativo di epoca
preromana e rappresenti un interesse culturale che va implementato con
visite guidate e iniziative volte alla conoscenza del sito stesso.
Anche in questo caso il Comune ha ridotto le ore di apertura estive e invernali
della biglietteria senza tenere conto delle esigenze del polo museale
dell’Umbria, responsabile dell’area archeologica, impedendo, nei fatti, con il
taglio del personale, la possibilità di svolgere attività all’interno del parco.
Allo stato attuale non risultano interventi in questa direzione, compreso il fatto
che le ore aggiuntive per Carsulae non sono state confermate, per questa
ragione le organizzazioni sindacali chiedono di individuare percorsi di
valorizzazione del sito archeologico per garantire una diversa e maggiore
visibilità e fruizione e per l’occupazione che si può generare.

Filcams Cgil
Fisascat Cisl
Ulitucs

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