PERUGIA - Il 2008 e il 2009 sono stati anni difficili per il turismo, su cui hanno pesato le conseguenze negative della crisi economica internazionale e i tagli sostanziali apportati dal governo nazionale, ma, pur non potendo ancora affermare di essere usciti dalla crisi, alcuni segnali di ripresa, registrati soprattutto nel 2010, fanno ben sperare per un definitivo miglioramento a partire dal 2011.

In particolare, nel 2009 le strutture ricettive umbre hanno complessivamente dichiarato 1.977.085 arrivi con una diminuzione del - 7,87% rispetto al 2008 e 5.624.744 presenze con una diminuzione del - 6,80% rispetto al 2008. L'affluenza dei turisti e' stata diversa nei singoli comprensori turistici in cui, nel corso dell'anno, si sono registrate mensilmente anche percentuali positive.

Nel 2010, dai dati sui flussi turistici comunicati dalle strutture ricettive umbre emerge con chiarezza come la situazione stia migliorando. Le strutture hanno dichiarato 2.060.956 arrivi e 5.698.208 presenze con incrementi rispetto al 2009 sia negli arrivi che nelle presenze pari, rispettivamente, al +4,24% e +1,31 per cento. Lazio, Campania e Lombardia si confermano le regioni da cui provengono il maggior numero di turisti interni. Per quanto riguarda i flussi stranieri, a confermarsi ai primi posti sono Paesi Bassi e Germania, pur registrando una diminuzione degli arrivi e delle presenze, mentre al terzo posto tornano i turisti dagli USA (+16,33% e +18,93%).

Fra le prime 15 posizioni, incremento medio di circa il +3,0% dei turisti dal Regno Unito; sostanziale aumento dei turisti dall'Austria (+14,30% e +17,21%) e dal Canada +19,24% e +15,58%). Notevole l'incremento dei turisti dall'Australia (+49,63% e +56,22%) e dalla Cina (+55,76% e +38,68%). Con riferimento alla permanenza media dei turisti, dal 2000 al 2009, si registra un trend in aumento della durata del soggiorno dei turisti stranieri, che passa dai 3 giorni del 2000 ai 3,6 giorni del 2009 e al 3,5 del 2010, mentre diminuisce la durata del soggiorno dei turisti italiani, che passa dai 2,8 giorni del 2000 ai 2,6 giorni del 2009 e ai 2,5 del 2010. Rispetto ai principali mercati per l'Umbria, si conferma che quello interno continua ad essere il piu' consistente.

Nel 2009 ha rappresentato circa il 66% del totale delle presenze turistiche e il 73,5% degli arrivi. Le tre regioni italiane che generano i maggiori flussi turistici sono il Lazio, la Campania e la Lombardia, seguite dalla componente umbra e, quindi, da Puglia, Toscana e Veneto. Per quanto riguarda il mercato straniero, le principali correnti internazionali sono rappresentate dai Paesi Bassi, Germania, Belgio, Stati Uniti d'America, Regno Unito e Francia.

L'offerta turistica regionale continua costantemente ad aumentare, in misura maggiore tra le tipologie extralberghiere e, dal 2000 al 2009, si e' registrato un incremento nel settore alberghiero del +13,37% nel numero di esercizi e del +18,38% di posti letto, mentre nel settore extralberghiero l'incremento e' stato addirittura del +153,33% nel numero di esercizi e del +72,60% nei posti letto. Il trend di crescita si e' confermato nel 2010, quando si e' arrivati a un totale di 4106 strutture (3532 extralberghiere e 574 alberghiere), per complessivi 89800 posti letto (di cui 60345 nell'extralberghiero e 29455 nell'alberghiero).

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