PERUGIA - L'Umbria, nonostante la crisi internazionale, mantiene la sua attrattivita' e fa segnare, nei primi sei mesi del 2011, un piu' 6,37 per cento negli arrivi e un piu' 5,96 per cento nelle presenze rispetto all'anno scorso. E' quanto emerge dal rapporto annuale sul turismo presentato oggi insieme a un'indagine sul collegamento aereo della Ryanair Perugia-Charleroi.

In una conferenza-stampa, a Palazzo Donini l'assessore umbro al Turismo, Fabrizio Bracco ha detto che i dati ''confermano e rafforzano le strategie che la Regione ha messo in campo nel settore turistico''.

L'analisi sulla ricaduta turistica del collegamento aereo Perugia-Charleroi, realizzata dall'Osservatorio della Regione Umbria, in collaborazione con il Centro studi di Assisi e Sviluppumbria, mostra - e' stato spiegato - come sia soprattutto nel comprensorio del perugino che si concentrano i visitatori, con il 35,7% di soggiorni, rispetto al 21,8 nel Trasimeno e al 12,2 nell'assisano. Si tratta di un turista prevalentemente colto, per lo piu' lavoratore dipendente (30%), a seguire studente (14,4%) e manager (14%). Ha una eta' compresa tra i 31 e i 49 anni nel 34,9% degli intervistati, fra i 50 e i 65 nel 30,2% e tra i 16 e i 30 anni nel 29,7%. E, nel 66% dei casi, si reca in Umbria per vacanza.

C'e' invece un basso irradiamento verso la provincia di Terni e la Valnerina. Il livello di soddisfazione e' massimo per l'enogastronomia e le citta' d'arte e i borghi minori. In ogni caso, il 93% degli intervistati intende tornare in Umbria e il 95% consiglierebbe a parenti e amici una vacanza in Umbria.

I dati - e' stato detto ancora - sono il risultato di circa 500 interviste condotte presso lo scalo umbro tra la fine di luglio e ottobre scorsi su passeggeri Ryanair non italiani che avevano soggiornato almeno in parte in Umbria. L'indagine evidenzia anche come nel 75,2% dei casi, la regione sia la destinazione finale del viaggio.

Lo scorso anno la stessa ricerca condotta sul volo per Barcellona indicava una percentuale inferiore, il 58,5%; mentre era in linea quella del primo anno, con il volo per Londra con il 77,2%.

Il traffico movimentato dal collegamento Perugia-Charleroi registra 168 tratte volate, con 23 mila 562 passeggeri. Nel 61,2% dei casi, l'intervistato proviene dal Belgio, quindi Olanda (15,4%), Francia (6%) Lussemburgo (2,6%). Il turismo belga si posiziona al quarto posto (dopo Paesi Bassi, Germania e Stati Uniti) nella graduatoria umbra.

Coloro che soggiornano a Perugia sono il 32,9%, ad Assisi il 9,8%, a Passignano sul Trasimeno il 5,8%, a Citta' della Pieve e a Magione il 4,2% e a Gubbio il 4%. La durata del soggiorno e' piu' di una settimana nel 33,4% dei casi, di una settimana nel 29,6%, fra le quattro e le sei notti nel 20,2% e di tre nel 14%. La spesa per persona e' per lo piu' fra i 200 e i 400 euro.

Durante il soggiorno, visitano le citta' d'arte, i borghi i musei il 25,3% dei turisti oppure si rilassano, il 23,7%. L'enograstronomia attrae il 17,6% dei visitatori.

L'assessore al Turismo Fabrizio Bracco ha sottolineato l'interesse del Belgio per l'Umbria e ha evidenziato la tipologia del turista medio che ha disponibilita' di spesa ed e' colta. ''E' su questo target - ha detto - che si muoveranno le linee politiche della Regione''. Quanto alla soppressione del volo per Barcellona, l'assessore ha spiegato che ''ci sono problemi nei rapporti fra Ryanair e Spagna, ma che sicuramente e' una tratta da riprendere in considerazione perche' e' un altro potenziale bacino per il turismo locale''. ''Per ora, l'azione della Regione si concentra sul nord Europa e sulla Germania'' ha concluso Bracco, auspicando, a breve, un ''collegamento aereo anche con la Germania''.

''I dati che emergono dal report - ha ribadito Bracco - confermano e confortano le strategie che la Regione ha messo in campo nel settore turistico, rafforzando quei segnali di timida ripresa che gia' c'erano stati nel 2010. E sia il Rapporto annuale che l'indagine sul volo Ryanair fra il Belgio e l'Umbria rappresentano una conferma di come i principali attrattori turistici della regione siano centri storici, borghi e citta' d'arte, insieme ai grandi eventi culturali e all'enogastronomia, che costituiscono la vera cifra, l'identita' per cui l'Umbria viene riconosciuta e cercata''.

Alla presentazione dell'indagine ha partecipato anche il direttore regionale di Confesercenti Umbria Francesco Filippetti, secondo il quale dallo studio e' emerso chiaramente come le politiche che si dovranno attuare non potranno non tener conto della valorizzazione dei centri storici e dei piccoli borghi.
 

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