PERUGIA - Si chiama enoarredo. Sono oggetti di arredo, tra cui seggiole, tavole e lampade, realizzati con doghe e cerchi di botti, bottiglie ed altro materiale di recupero delle cantine. L'hotel Gio' di Perugia per l'ammodernamento della sua ''wine area'' ha messo a punto il progetto ''cameracantina'' coinvolgendovi l' Istituto italiano design di Perugia, una scuola post-diploma di alta formazione professionale, ed il mobilificio Pieracci di Citta' di Castello.

Gli studenti, tutti sui venti anni, hanno progettato con questi materiali vari oggetti e complementi di arredo ispirati al mondo del vino che il mobilificio artigianale ha poi realizzato per l'arredamento di queste ''camere cantina''. Questo incontro tra turismo, vino, scuola ed artigianato e' stato anche un piccolo successo industriale maturato in pochi mesi perche' il mobilificio ha inserito nel suo campionario alcuni di questi prototipi e dalla Finlandia e' arrivato un primo ordine di 90 seggiole. Hanno un design particolare e sono state costruite artigianalmente assemblando i cerchi di ferro e le doghe di vecchie barrique che le cantine devono periodicamente sostituire.

''E' un piccolo ma raro esempio di come la scuola possa incontrare il mondo del lavoro'' ha detto l'architetto Alberto Guarducci, responsabile del ''progetto cameracantina'' partito nell'estate scorsa. Oggi nell'Hotel Gio' e' stata inaugurata la mostra permanente ''Dalla cre-attivita' l'enoarredo'' dedicata ai progetti degli studenti di questo istituto ed e' stata anche organizzata una visita ad alcune delle 'camerecantina'.

Il grande complesso dell'Hotel Gio' e' suddiviso in due aree: una dedicata al Jazz e l'altra al vino. In quest' ultima ci sono le ''camerecantina'' con ''comovini'', ''wine-lamp'', ''scrivinia'', tutti realizzati assemblando bottiglie, doghe, cerchi di botti ed altro materiale di recupero delle cantine, cosi' come per tavoli, armadi, appendiabiti ed appoggiavaligie.

Nei bagni ''marmi cabernet'' con i colori di un buon vino rosso d'annata. Ogni ''cameracantina'' e' diversa dalle altre ed ha come partner una azienda vinicola che la personalizza con i suoi prodotti e le caratteristiche del suo territorio. Sono gia' 16 le cantine (di cui 14 umbre) che hanno aderito a questo programma.

''E' un modo nuovo di fare marketing - ha detto Guarducci - e per creare una rete di vari soggetti per la promozione del vino e del suo territorio''. Rete della quale sono entrati a fare parte, come detto, anche un mobilificio artigiano e l'Istituto italiano design con corsi annuali e triennali di industrial design, interior design, grafica, comunicazione sul web e fashion design. Nuovi mestieri che guardano al futuro nel mondo del design, della moda, dell' arredamento, del web e della comunicazione visiva. Ha ormai 20 anni di vita ed una cinquantina di studenti provenienti anche dall' estero.

Gli allievi - ha detto Stefano Chiocchini, architetto con studio a Londra e direttore didattico della scuola - ''vengono subito messi a contatto con il mondo del lavoro e delle aziende''. E' quanto accaduto con il progetto ''cameracantina''. Dal settembre scorso gli studenti si sono messi al lavoro per questa linea chiamata ''pro-sit'' con chiari riferimenti al mondo del vino. Dei loro progetti ne sono stati selezionati 34, opera di otto giovanissimi studenti due dei quali stranieri: un romeno ed un libico. Sono piaciuti e tre di questi (una seggiola, una poltrona ed uno sgabello) vengono gia' prodotti e commercializzati.

''Li abbiamo mostrati ai nostri clienti - ha detto Giovanni Pieracci, titolare del mobilificio e presidente umbro della Federazione legno arredo di Confartigianato imprese - e sono piaciuti per cui entreranno in produzione''.

C'e' interesse anche per la commercializzazione di altri prototipi progettati dagli studenti. ''In un momento difficile come questo - ha detto ancora Guarducci - stiamo dando un bell'esempio alla scuola italiana che sta creando piccoli mostri lontani dal mondo reale del lavoro''.
 

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