Turismo intelligente al tempo del Covid 19
Avevamo fatto, già, alcune rinunce nei mesi passati a causa della difficile situazione
sanitaria, ma, consapevoli delle regole da rispettare, un sabato mattina di alcune
settimane fa, siamo partiti per una piccola avventura turistico/culturale.
Con un piccolo bus da nove posti preso a nolo, in sette persone - tre coppie e un
single - tutti rigorosamente con mascherina per tutto il viaggio, siamo partiti alla
volta di Sulmona.
Lo scopo di questo tour è stato quello di fare un viaggio sulla Transiberiana d'Italia.
Con una piccola indecisione sulla strada, a causa dei lavori in corso a Terni, e
passando per Rieti, siamo arrivati a destinazione. L'andatura abbastanza lenta ci ha
permesso di godere dei bei panorami, dei piccoli paesi arroccati sulle cime delle
colline e degli immensi boschi che, per molti chilometri, ammantano i monti e le
profonde valli che caratterizzano il territorio abruzzese e molisano.
Arrivati prima di mezzogiorno, siamo giunti in orario per la visita, già programmata,
all'Abbazia di Santo Spirito al Morrone.
Questo imponente monastero, fu costruito attorno al 1200, per opera del monaco
Pietro Angelerio prima di essere eletto Papa con il nome di Celestino V.
Nel passare dei secoli ha subito numerose trasformazioni: da scuola di lettere e
filosofia a collegio, a ospizio fino a essere trasformata in carcere fino al 1993.
Consumato un pranzo molto frugale, abbiamo gustato il dolce alla famosa fabbrica di
confetti Pelini, dove c’era una vasta gamma di confezioni e di colori e assaggiato
deliziosi bonbon.
La città di Sulmona = confetti, Perugia quella del cioccolato.
In albergo, non molto grande, ma accogliente, una signorina Rottermeier ci ha fatto
entrare una coppia per volta e spediti subito in camera. Più avanti visita alla città.
Il centro storico, di sabato sera, era sufficientemente vivace e la gente, mentre
percorreva la via principale molto lunga, indossava le mascherine e si soffermava a
vedere le vetrine dei bei negozi pieni di vari articoli. Quelli che vendevano confetti
erano i più numerosi e attraenti.
Cena in ristorante, nel centro della città, in un piccolo ambiente caratteristico, con un
menù locale di ottima cucina.
Il mattino tutti alla vecchia stazione della ferrovia, un po' fuori città, dove ci aspettava
il convoglio formato da due motrici e numerosi vagoni.
I tanti passeggeri in attesa della partenza con le guide turistiche, stavano ben
distanziati gli uni dagli altri.
Finalmente siamo saliti sulla "transiberiana d'Italia" nel vecchio vagone, con sedili di
legno tirati a lucido, occupando i posti prenotati e, anche in questo caso, ben
distanziati.
Questa ferrovia inaugurata nel 1842, che s’inerpica gradualmente nelle montagne fino
a sfiorare le nevi della Maiella, supera il dislivello di quasi 900 metri con gallerie,
trincee e ponti per congiungere Sulmona a Castel di Sangro e servire i vari paesi che
si trovano nel suo percorso.
Una sosta a metà percorso, nella stazione di Palena per prendere un caffè ma,
soprattutto, ci ha permesso dir far compere nelle varie bancarelle che mettevano in
mostra i prodotti tipici della zona: formaggi, legumi, miele, salumi, artigianato di arte
varia e souvenir in genere.
All’arrivo ci siamo incamminati verso il centro di Castel di Sangro, poi dopo un
veloce pranzo, la guida ci ha portato a visitare la città.
Ho apprezzato più l'enfasi e l'entusiasmo della giovane guida che le bellezze del
luogo: il fiume Sangro, il polo museale e la cattedrale.
A sera siamo tornati a Sulmona e a cena abbiamo gustato degli ottimi arrosticini di
pecora, con patate al forno.
Il lunedì mattina dopo colazione tutti sul Van alla volta di Montecassino.
Il monastero benedettino, sorge a 516 metri sul livello del mare, fu fondato da
S:Benedetto da Norcia nel 529.
IL 18 febbraio del 1944, durante la seconda fase della battaglia di Cassino, un
bombardamento aereo delle forze Alleate, la distrusse completamente.
È' stata la prima volta che sono salito su quel monte dove è passato un pezzo di storia
triste del nostro Paese. Dopo i bombardamenti, dell’originale costruzione sono
rimasti solo pochi frammenti, ma il complesso è stato ricostruito alla perfezione, con
un senso di maestosità e grandezza, con la Chiesa molto bella, piena di marmi
colorati, di finissima lavorazione.
Mentre ritornavamo a casa, molto soddisfatti, il viaggio lo abbiamo passato
commentando le scoperte di questa fuga di tre giorni: stupenda natura, caratteristici
paesi montani e la bella Sulmona. Inoltre abbiamo notato il grande intuito degli
abitanti per l'uso turistico di una storica linea ferroviaria ormai obsoleta, ma con tanta
storia alle spalle.
Infine, abbiamo espresso soddisfazione, per l’opera di ricostruzione del monastero:
riscatto morale e storico dovuto a Montecassino e all’Italia intera.
Riflessione amara: Noi Umbri abbiamo sperperato un tesoro di grande valore storico
e paesaggistico, che oggi avrebbe dato grande respiro a tutta la Valnerina, con la sua
fantastica ferrovia che partiva da Spoleto e, arrampicandosi sui tornanti, arrivava a
Norcia.Che invidia! A chi il demerito?
Ezio Borgioni
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