PERUGIA - "Non c'e' solo la crisi a determinare il 'fiato corto' del turismo umbro, ma anche il fardello pesantissimo di irregolari e abusivi". Lo denuncia la Fiavet Umbria, l'associazione delle agenzie di viaggio aderente a Confcommercio.

"Il quadro che emerge dalla Relazione sullo stato di applicazione della legge regionale sul turismo, nella parte relativa agli esiti delle attivita' di vigilanza e controllo svolte dai Comuni sulle strutture ricettive, le agenzie di viaggio e le professioni turistiche, e' da questo punto di vista esemplare - sottolinea Fiavet - dimostrando una volta di piu' che la competenza dei controlli in capo ai Comuni non funziona. I numeri sono eloquenti: alla richiesta degli esiti delle attivita' di controllo inviata dalla Regione a 92 Comuni, hanno risposto solo in 67, ovvero poco piu' del 70%. Di questi 12 hanno ammesso chiaramente di non avere svolto alcuna attivita' di vigilanza, 4 hanno dichiarato di aver effettuato controlli senza specificare il tipo ma con esito regolare e, infine, 51, poco piu' della meta', hanno specificato sia i tipi di controllo effettuato che l'esito".

E' la prova, secondo Fiavet Umbria, "che i Comuni non sono in grado di svolgere adeguatamente la funzione di controllo che gli e' attribuita, per le ragioni piu' diverse, piu' o meno accettabili: dal mancato impegno, alla contiguita' tra controllori e 'controllati', alla carenza di risorse umane ed economiche".

"Nelle osservazioni prodotte rispetto al Documento triennale di indirizzo del turismo - prosegue la nota - veniva ribadita la gravita' del problema e suggerito, come soluzione capace di segnare una svolta, l'affidamento dei controlli alle Province".

La Fiavet parla di "situazione non piu' sostenibile che impone alla Regione una scelta decisiva e coraggiosa nel cambiare le normative sui controlli, evitando soluzioni pasticciate che lascerebbero le cose esattamente come sono, accrescendo l'irritazione, per non dire rabbia, delle imprese turistiche che rispettano le norme. Inutile, altrimenti, continuare a parlare di qualita' come criterio che dovrebbe contraddistinguere il turismo in Umbria".
 

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