GUBBIO - Creare un marchio per le ''Terre di mezzo'': e' la proposta avanzata oggi a Gubbio, in occasione di una giornata di studi che l'Associazione interregionale delle Camere di commercio ha voluto dedicare allo sviluppo turistico di un'area geografica ''dalle straordinarie potenzialita' - e' stato detto - ancora non espresse in modo compiuto''. Presente anche il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello.

''Abbiamo eccellenze in tutti i campi, ma c'e' molto da lavorare soprattutto sui grandi vettori della mobilita', sulla rete delle strutture ricettive, sulla capacita' di promuovere e valorizzare il territorio sia collegandolo a quanto di meglio esprime, sia agendo sugli operatori internazionali e sui nuovi strumenti come Internet'', ha detto il presidente interregionale Alberto Drudi.

Il filo conduttore dell'incontro - riferisce una nota della Camera di commercio di Perugia - e' stato lo studio ''Centro Italia e turismo: che cosa cambia'', commissionato all'istituto Isnart e illustrato da Flavia Maria Coccia, della direzione operativa a Roma.

''Solo il 15 per cento dei turisti stranieri e il 7 per cento degli italiani - ha evidenziato Dardanello - visita le regioni centrali perche' attratto dal patrimonio artistico e culturale. Eppure questa e' la terra di Piero della Francesca e di Michelangelo. Solo il 6 per cento degli italiani e il 9 per cento degli stranieri trascorre una vacanza nelle province fuori dai grandi tour, perche' desideroso di gustare le eccellenze della consolidata e feconda tradizione enogastronomica. Occorre promuovere l'ulteriore qualificazione dell'offerta, costruire un'identita' turistica piu' definita, risolvere il problema infrastrutturale, cui il sistema camerale lavora da tempo e con successo''.

''I Paesi dell'Occidente - ha sostenuto il presidente Drudi - sono sempre mercati molto interessanti per noi, a mio giudizio la vera scommessa sono pero' le aree del mondo in forte sviluppo, dove centinaia di milioni di persone accedono a un reddito superiore e scoprono il piacere di viaggiare. Ora la mia proposta e': creiamo un marchio per le Terre di mezzo, uniti siamo una vera forza''.

''Questa - ha spiegato ancora - e' una consapevolezza che si sta facendo largo nel sistema camerale. Spetta soprattutto ai giovani imprenditori il compito di interpretare una domanda turistica che sta cambiando e che continuera' a cambiare. Chiede qualita', professionalita', tipicita', accoglienza calorosa e prezzi contenuti''.

''La musica - ha detto Giorgio Mencaroni, presidente camerale a Perugia - deve cambiare. Dobbiamo suonare strumenti diversi come la promozione unitaria dei luoghi e dei prodotti. Le varie regioni del centro Italia non devono temere di promuovere la propria offerta turistica coinvolgendo anche i territori vicini''.

''C'e' un disegno organico - ha detto l'assessore regionale umbro Fabrizio Bracco - per promuovere i territori sull'asse Marche-Toscana-Umbria, che si fonda su spunti emersi anche in questa sede, come i progetti riguardanti il turismo tematico. Sono dunque in corso molte e significative iniziative che tendono a valorizzare cio' che abbiamo e che merita ulteriore specificazione, come l'archeologia. L'Umbria ha superato la promozione turistica tradizionale, puntando sulla promozione integrata. Il nostro territorio e' il valore aggiunto che rende piu' noti i nostri prodotti''.
 

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