TERNI - Non c'e' soltanto l'Umbria dell'olio e del vino, ma anche l'Umbria dell'acqua: l'acqua nelle sue molteplici declinazioni minerali e termali, che, insieme a quella che scorre in fiumi, torrenti e si posa in ameni specchi lacustri, costituisce un elemento caratterizzante dell''Umbria verde', tanto da farne una 'Umbria blu', che, opportunamente riscoperta, riqualificata e sfruttata, puo' costituire un potente attrattore turistico, un ingrediente fondamentale di quell'offerta turistica complessiva, che offre ai visitatori l'esperienza di emozioni irripetibili altrove.

E' questo il messaggio emerso dal convegno 'I luoghi dell'acqua. Un progetto di sviluppo per l'Umbria' che, per iniziativa della Regione Umbria e l'organizzazione di Sviluppumbria, si e' tenuto stamani a San Gemini, al quale hanno partecipato gli assessori regionali all'ambiente Silvano Rometti e alla cultura e turismo Fabrizio Bracco, il presidente della Provincia di Terni, sindaci, imprenditori e addetti ai lavori.

Il convegno e' stato altresi' l'occasione per presentare un volume, curato da Regione e 'Sviluppumbria', dal titolo 'Torniamo alle fonti. La memoria dell'acqua, il futuro dei luoghi, le acque minerali e termali in Umbria'.

"Con una occupazione di circa un migliaio di addetti, che contribuisce al 10 per cento della produzione complessiva nazionale di acque minerali, e dati di vendita nel 2011 ben superiori e in controtendenza rispetto alla media nazionale, la risorsa acqua - ha detto Rometti - puo' dare un significativo valore aggiunto all'economia, tanto maggiore se lo considera in sinergia con le acque termali, un settore che incontra sempre di piu' l'interesse e il gradimento dei turisti: soprattutto se alle tre terme oggi in piena funzione si aggiungera' il recupero di altri centri, attivi in passato ed oggi dismessi e abbandonati, che la 'Sviluppumbria' sta perseguendo nell'ambito del progetto 'Essere bene'.

"Un progetto - come ha spiegato Chiara Dall'Aglio - che ha realizzato una vera e propria rete regionale di localizzazioni, pronte ad accogliere investimenti turistici qualificati, nelle quali figurano anche sette fonti termali in disuso".

"E' un'ulteriore prova di come l'Umbria sia in grado di presentarsi sul mercato turistico con un'offerta diversificata, in cui i singoli elementi non possono essere separati l'uno dall'altro - ha affermato Bracco -, in quanto tutti concorrono a quella 'vacanza di emozioni', che il turista cerca da noi, e che e' fatta di ambiente, cultura, benessere, sport ed eccellenze enogastronomiche".
 

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