Turismo/ Ad Assisi convegno internazionale su parchi e giardini
ASSISI - Generare valore, ambientale ma anche economico e turistico, si può. Parchi e giardini, storici o d'autore, ripristinati nel segno della tradizione, ma anche opportunamente innovati e resi spazio multiplo non soltanto per le visite degli appassionati di "gardening", ma vivace luogo di iniziative culturali, ricreative, ludiche, produttive ed educative, possono diventare non soltanto un potente fattore di tutela dell'ambiente, ma anche un volano economico per lo sviluppo del turismo.
È quanto è emerso da un convegno internazionale, promosso dalla Regione Umbria nel quadro del progetto interregionale comunitario "Hybrid Park Interreg Ivc 2007-2013" (cui aderiscono 16 partners di 10 Paesi europei), che si è svolto oggi ad Assisi a Palazzo Bernabei, con la partecipazione del coordinatore del progetto Christian Grüssen e di esperti di giardini e del paesaggio provenienti da ogni parte d'Europa, della presidente del "Fai" (Fondo Ambiente Italiano) Ilaria Borletti Buitoni e del direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici dell'Umbria Francesco Scoppola.
"L'Umbria - ha detto, concludendo i lavori, l'assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Umbria Fabrizio Bracco - si candida ad essere un laboratorio per questo tipo di esperienze, che confermano la nostra scelta strategica di vedere ambiente, cultura e turismo come elementi di un progetto complessivo, che ha alla base la sostenibilità. Ville, parchi e giardini storici, di cui l'Umbria è ricca - ha sottolineato l'assessore - costituiscono un legame con il paesaggio agricolo ed un forte fattore di valorizzazione ambientale e culturale del territorio, che allude ad un passato da ripensare in chiave moderna, innovando nella tradizione. Ciò è particolarmente vero per l'Umbria, sorta di microcosmo, denso per il turista di cose da vedere e visitare".
"L'obiettivo principale del progetto - ha affermato Paolo Papa, dirigente del Servizio Aree Protette, Natura e Paesaggio della Regione Umbria - è quello di ottimizzare la valorizzazione di parchi e giardini per fini economici, sociali ed ecologici, lavorando intorno a tre temi fondamentali: economia e turismo, funzione sociale e ricreativa, ambiente e cambiamenti climatici. Il ruolo specifico dell'Umbria nell'ambito del progetto è coordinare lo scambio di conoscenze e di esperienze per la gestione dei parchi e dei giardini europei, sia storici che contemporanei, per migliorare l'attrattività del territorio a sostegno dello sviluppo socioeconomico e del turismo sostenibile".
"Solitamente oggetto di scarsa attenzione, parchi e giardini possono al contrario - ha detto la presidente del "Fai" Ilaria Borletti Buitoni, illustrando le esperienze di restauro del "Fai" del Giardino della Kolimbetra nella Valle dei Templi di Agrigento e di Villa Gregoriana a Tivoli - far nascere una proficua riflessione su un nuovo tipo di turismo, in una valorizzazione di tutto il territorio italiano che ci faccia recuperare le posizioni perdute. L'ambiente e il paesaggio - ha aggiunto - sono infatti la nostra vera ricchezza".
"Occorre eliminare - ha affermato l'architetto del paesaggio Lucina Caravaggi, illustrando uno studio compiuto in Umbria su "I nuovi parchi e la valorizzazione degli spazi marginali" - le zone caratterizzate da frammentazione e discontinuità rispetto al paesaggio e ai centri storici, riqualificando le zone svantaggiate. Il paesaggio che viene dal passato infatti non va semplicemente 'rimpianto', ma trasformato in uno stimolo, in uno strumento con cui lavorare".
Secondo Franz Gruber, manager dei giardini di Tulln nell'Austria meridionale, "parchi e giardini sono un contributo fondamentale all'ecologia" ("i politici - ha detto - devono capire il messaggio"), mentre per Judith Wade, direttore dell'associazione "Grandi giardini italiani", bisogna trasformarli in una "impresa culturale", a beneficio della loro tutela e valorizzazione, per un turismo che unisca l'economia del turismo all'ecologia e all'estetica.
L'architetto del paesaggio Monica Botta ha presentato il progetto pensato in Umbria per l'istituzione di "parchi terapeutici" nella zona di Assisi, Spello e Trevi. Stephanie Knoblich della Fondazione del Castello Dyck (Germania), Luigina Giordani della Fondazione Giustiniani Bandini cui appartiene l'abbazia marchigiana di Fiastra e Alessandra Vinciguerra dei Giardini "La Mortella" di Ischia, hanno illustrato le proprie esperienze di lavoro.
"Quest'anno ricorre - ha ricordato il direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici dell'Umbria Francesco Scoppola il centenario della legge del 1912, che estese la tutela dei beni culturali a ville, parchi e giardini: fu un passo avanti notevole, ma incompleto, lungo un cammino che ancora dobbiamo percorrere".
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