Le trote di Borgo Cerreto ripopolano i fiumi del centro Italia
PERUGIA - Ripopolano i principali corsi d'acqua dolce del centro Italia le trote del centro ittiogenico di Borgo Cerreto, uno dei piu' importanti ed antichi in Italia per la riproduzione artificiale della autoctona trota fario, piu' piccola, ma molto piu' gustosa della nord americana trota iridea, che offre maggiore resa per scopi alimentari e per questo presente negli allevamenti privati.
L'impianto e' gestito dal 1957 dalla Provincia di Perugia, che lo ha acquistato nel 1962.
Milioni di trote, a seconda della taglia - e' detto in una nota dell'ente - nuotano in 30 vasche giganti alimentate da pozzi scavati nell'alveo del fiume Tissino, affluente del Nera, che ne garantiscono la temperatura costante intorno agli 11 gradi; fattore che contribuisce a fare di questa trota un'eccellenza nazionale garantendone la crescita costante per tutto l'anno.
L'impianto e' ubicato all'interno di una stretta valle compresa nei 37 ettari di proprieta' della Provincia.
Il vero ripopolamento del fiume avviene tra maggio e giugno, quando vengono rilasciate le piccole fario di 6 centimetri, in grado gia' di nuotare con vigore e, non essendo ancora "viziate" dalla vita in cattivita', con forti capacita' di sopravvivenza in acque aperte.
Le trote di Borgo Cerreto, richiestissime per l'alta qualita', oltre che i fiumi umbri ripopolano, come detto, i principali corsi d'acqua dolce del centro Italia, specialmente quelli marchigiani le cui province acquistano ogni anno dall'impianto perugino tonnellate di fario di varie misure.
Mauro Natali, biologo specialista di acquacoltura della Provincia, sovrintende all'impianto dal punto di vista tecnico-scientifico, mentre le operazioni di riproduzione delle trote, in tutte le fasi di crescita, effettuate rigorosamente a mano, sono curate da generazioni dalla famiglia Dominici e dal "factotum" Elio Giovannini.
Di grande interesse e' proprio la fase della riproduzione artificiale svolta nei mesi invernali nell'avannotteria dalla quale le piccole trote vengono al mondo e vengono curate fino a quando sono pronte per essere immesse nell'ambiente naturale.
"La Provincia - commenta, nella nota, il presidente Marco Vinicio Guasticchi - prosegue con grande competenza e passione il suo compito di valorizzazione e conservazione delle specie autoctone. Nostro obiettivo e' privilegiare la qualita' sulla quantita'. Un compito che l'ente pubblico, essendo 'no profit', puo' garantire tutelando in tal modo l'ambiente e le specie animali che lo popolano. Un compito che siamo orgogliosi di svolgere e garantire come patrimonio di incommensurabile valore anche per le generazioni future".
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