Trevi 6 - Al di la delle parole, ecco la strategia del centrosinistra anti-Tar
di Nicola Bossi
PERUGIA - Trevi è caduta. Il pdl festeggia, il centrosinistra si è già messo al lavoro per salvare il salvabile. Sono due i fronti su cui stanno muovendo i vertici provinciali dei partiti che hanno sostenuto il sindaco commissariato Sperandio. Il primo: incontri con la Prefettura dopo che era stata diramata dal palazzo di Governo la normativa sul voto per i cittadini stranieri comunitari. Probabile, dopo la bocciatura del Tar, che anche la Prefettura abbia da ridire qualcosa al Consiglio di Stato sul Tribunale amministrativo dell'Umbria. Si cerca di fare un fronto sulle ragioni delle interpretazioni alla legge bocciate.
Secondo fronte dove opera il centrosinistra. L'idv, il Pd e il Psi stanno gia cercando di trovare una quadra tra loro per riuscire a costruire un ponte che riporti in coalizione Sinistra, Ecologia e Libertà che si era presentata da sola raccogliendo un buon sette per cento. Sel non si pronuncia ma i rumors parlano di un accordo solo con una repulista di alcuni candidati del centrosinistra. Sperandio rischia, ma potrebbe alla fine restare al suo posto.
I partiti di centrosinistra si stanno interrogando anche su chi sosterrà le spese del ricorso al Consiglio di Stato si parla di 30mila euro per tutto l'iter. In caso di bocciatura si ternerà a votare comunque a maggio 2012 insieme a Deruta, Todi e Valfabbrica.
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