Il giorno 16 dicembre u.s. si sono incontrati in modalità videoconferenza il
liquidatore nominato dalla Treofan, le OO.SS. Territoriali e le RSU assistite
dalle scriventi Segreterie Nazionali per continuare il confronto sulla messa in
liquidazione del sito di Terni, avviata attraverso la lettera di licenziamento
collettivo per cessazione di attività conseguente alla messa in liquidazione
datata 24 Novembre 2020.
Nei giorni precedenti all’incontro il Sindacato aveva denunciato che il
licenziamento collettivo era inaccettabile e che con tale attivazione si è
compiuto il disegno della multinazionale Jindal.
Un’azienda che non è mai stata colpita da crisi produttiva, ma che
appare essere una crisi più di carattere speculativo che economico.
Inoltre, va denunciato che “oltre al danno la beffa”: Treofan infatti ha utilizzato
prima la Cassa integrazione per Covid-19 e poi ha deciso di chiudere; questo
tradendo anche l’accordo sottoscritto al Mise ad Agosto che prevedeva il
rilancio delle attività e lo spostamento di alcuni macchinari da Battipaglia a
Terni.
Proprio per denunciare l’infondatezza della chiusura, in data 14 dicembre in
modalità web, le Scriventi Segreterie Nazionali hanno inviato al liquidatore una
nota, con la quale si chiedeva la revoca della procedura, mettendo di fatto in
evidenza ancora una volta e in chiave legale, incongruenze, valutazioni prive di
fondamento, contraddittori.
Nell’incontro del 16 u.s. il liquidatore comunica alla delegazione sindacalei che
la nostra nota è ricca di dettagli, ha contenuti che lui aveva solo sentito
accennare, ribadisce che all’interno ci sono spiegazioni ricche che denunciano
al meglio i fatti più volte enunciati. Continua con la dichiarazione che il nostro
documento solleva argomenti legali degni di valutazioni e approfondimenti, ma
che purtroppo la nostra richiesta di revoca non è accoglibile!

Inoltre, ha più volte dichiarato che non ha il mandato per concedere nulla.
Quindi un nulla di fatto! L’esito dell’incontro non ha portato ad alcun
sostanziale passo in avanti rispetto alla richiesta delle OO.SS. di
sospendere la procedura di liquidazione e l’attivazione di
ammortizzatori sociali di tipo conservativo.
Abbiamo criticato il fatto che il liquidatore non abbia il mandato per arrivare ad
una mediazione e che utilizzeremo tutti gli strumenti per rimuovere
queste indegne azioni di Jindal.
Inoltre, abbiamo ribadito di essere disponibili a riprendere il dialogo anche
durante la pausa natalizia se ci sono le condizioni per arrivare ad una sensata
mediazione.
Altrimenti, come stabilito in assemblea con i Lavoratori continueremo
a fare tutto quello che è in nostro potere.
Come prima azione abbiamo inviato in data 17 dicembre una richiesta urgente
di incontro al Mise per allinearci sulle iniziative da porre in essere nei prossimi
giorni. Non appena avremo riscontro daremo immediata comunicazione.

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