Treni/ Gallinella (M5S): più tutela pendolari a partire dalla sicurezza a bordo
Un mese nerissimo per il trasporto ferroviario umbro, oltre ai problemi, già segnalati attraverso un atto parlamentare, sulla gestione degli impianti di condizionamento delle vetture che hanno costretto i pendolari a viaggiare in condizioni disumane, in queste settimane sono aumentati i forti ritardi – fino a 140 minuti - su tutta la linea, che non trovano una giustificazione plausibile per quanti ogni giorno utilizzano i treni per recarsi sul posto di lavoro.
“La situazione è diventata insostenibile ed possibile che, come già successo qualche giorno fa ai danni di un controllore umbro, si possa sfociare in episodi eccessivamente aggressivi, che mettono a repentaglio l’incolumità di cittadini e personale ferroviario. Per queste ragioni proprio oggi abbiamo depositato una nuova interrogazione al MIT al fine di spronarlo a valutare la possibilità di stabilire delle convenzioni intelligenti tra Trenitalia e Forze dell’Ordine a bordo dei treni nazionali”. Lo dichiara Filippo Gallinella, deputato umbro del Movimento Cinque Stelle che aggiunge: “Non parliamo ovviamente di un’azione che possa intimorire, ma al contrario di un accordo che possa far sentire più sicuri i cittadini che viaggiano, e allo stesso tempo possa affiancare il personale ferroviario in situazioni spiacevoli. Una delle convenzioni migliori è quella stipulata dalla Regione Toscana – prosegue il deputato cinque stelle - che offre un servizio ai cittadini senza gravare troppo sul bilancio regionale, in quanto possono viaggiare gratuitamente sono le Forze dell’ordine che aderiscono alla convezione”.
“Invitiamo allora la Regione Umbria e in particolare l’assessore ai trasporti Chianella – conclude Gallinella – ad avviare questa riflessione al fine di offrire un importante servizio ai cittadini umbri, nel frattempo però, consigliamo anche di occuparsi urgentemente dei disagi dei pendolari e della manutenzione ordinaria dei convogli, poiché la situazione è ormai arrivata al limite della sopportazione e le condizioni di viaggio sono ormai talmente disastrose da far parlare di “viaggi della speranza””.
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