SPOLETO – Soddisfazione, perché la scommessa Spoleto, a due anni dall’acquisto della banca “ripulita” dal periodo di commissariamento, conti alla mano, risulta vinta. In attesa degli sviluppi per la eventuale ammissione del titolo Bps in Borsa, ma senza affanni. E ancor meno preoccupano i proclami spoletini che provengono dalla Spoleto Credito & Servizi, un tempo controllante ed oggi rimasta una ridotta, tornata qualche mese fa in mano agli irriducibili. Una task force al lavoro sui crediti deteriorati ed un’attenzione all’Italia centrale colpita dal terremoto, con la mano tesa per affrontare, ora, l’emergenza, ed uno sguardo alla futura ricostruzione.

Il presidente uscente Bps, Stefano Lado, con accanto il neo presidente (nel segno dell’assoluta continuità) Tommaso Cartone, ed il presidente della capogruppo Banco Desio, Agostino Gavazzi, spiegano le idee lombarde per l’istituto umbro. Gli uomini forti di Desio, giunti a Spoleto, al termine dell’Assemblea Bps per l’approvazione del bilancio ed il rinnovo delle cariche si concedono ai pochi giornalisti rimasti sino al termine della seduta. E parlano in modo cauto, come è nel loro stile, ma con messaggi chiari e precisi.

Riammissione in Borsa. “Noi siamo parte attiva – spiegano in coro, respingendo l’idea di un cambio di strategia con conseguente disimpegno – affinché il titolo Bps sia riammesso in Borsa, ma nell’interesse della banca. E’ una vicenda che i nostri avvocati stanno seguendo”. Perché l’impressione che va per la maggiore, a Spoleto, è che, dopo il diktat con il quale la Consob lo scorso 20 ottobre aveva posto le condizioni per non procedere alla revoca delle azioni emesse, a Desio non si smani poi tanto per far tornare la controllata a Piazza Affari. Il nodo del contendere è la quota del flottante, che l’Autorità fissa come quota minima al 10% delle azioni che costituiscono il capitale sociale. Il piano di Desio prevedeva il raggiungimento di questa quota attraverso la ricollocazione sul mercato, entro sei mesi dal via libera.  “Il tema – sintetizza Cartone – è stabilire il prezzo della riammissione. Noi, a differenza di quanto chiede Banca d’Italia, vogliamo che il prezzo lo faccia il mercato”.

Task force per i deteriorati. Sul risultato di gestione operativa 2016 (58,6 milioni, con una flessione del 18,3% rispetto all’anno precedente), pesano i pesano i 40,7 milioni di rettifiche (-31%) per deterioramento crediti. I crediti deteriorati netti ammontano oggi a 455 milioni (+ 22 milioni). “Quest’anno – annuncia Cartone – effettueremo un’altra cessione, come Gruppo”. Cessioni di sofferenze, ovviamente, non di deteriorati, viene subito specificato. Già nel 2016 per questo capitolo era stato chiamato un dirigente specializzato nella gestione delle sofferenze. Ora, si è creata una specifica direzione della banca.

Il futuro del Gruppo Desio. “Noi la nostra operazione di consolidamento l’abbiamo fatta, e con successo, con l’acquisizione di Spoleto” è la risposta dei tre presidenti alla domanda se Banco Desio sarà coinvolta in altre operazioni di acquisizione o fusione nel tormentato risiko finanziario nazionale. “Approcci ci sono – ammettono – ma ci muoviamo con prudenza”. “Approcci”, non “trattative”, perché Consob ascolta. Ed alla domanda secca sulle future aggregazioni la risposta  di Cartone è: “Tutto da vedere, mai dire mai”. E se lo dice l’uomo che ha condotto in prima persona la “campagna” spoletina, sbaragliando la, oggettivamente debole, concorrenza locale costituita dalla cordata Clitumnus, c’è da aspettarsi che qualcosa, all’orizzonte, possa esserci. Per Bps, intanto, i "margini di crescita" sono visti nelle Marche, dove è stato indicato un nuovo capo area.

I rapporti con la Scs. Chi si aspettava colpi di scena, in Assemblea, dal socio di minoranza Spoleto Credito & Servizi, è rimasto deluso. Il neo presidente della cooperativa locale, Maurizio Hanke, ha chiesto puntualizzazioni in merito al Bilancio presentato. Una in particolare, quella per avere il dettaglio dell’operativa degli sportelli, è stata però dribblata: “Riteniamo di non dover rendere pubbliche, attraverso l’Assemblea, informazioni che potrebbero avvantaggiare i nostri avversari” ha argomentato il direttore generale Angelo Antoniazzi. Una domanda, quella di Hanke, finalizzata a capire la volontà di ulteriori chiusure o cessioni di sportelli (oggi Bps ne conta 122 nelle quattro regioni del Centro). E su questo punto, dopo la premessa “fare banca oggi è più difficile che in passato”, è stato risposto che “la strategia non è chiudere filiali, ma servire al meglio la clientela con minori costi”. E dove le filiali sono molto vicine, si cercherà di accorparle, in modo da perdere meno conti correnti e clientela.

Il monito della Scs si manifesta attraverso l’astensione al Bilancio. Da Desio, in Assemblea, la replica è tutta in una frase: “Abbiamo deciso di distribuire un utile al territorio, che per la Capogruppo era da tenere tutta in riserva”. E’ il “peso” di quei 194mila euro, circa, destinati alle casse in rosso della Scs. Questo il valore del 9% di capitale oggi detenuto dalla cooperativa spoletina, pagato euro 0,0138 ad azione. L’utile netto di Bps nel 2016 è stato infatti di 7,2 milioni di euro (in calo del 17,2% rispetto al 2015), ma 4,69 milioni sono stati assegnati comunque a riserva.

Del resto, sempre in Assemblea, è stato ribadito: “Noi non guardiamo al passato, ma al presente e al futuro”. Perché la banca che ha avuto “momenti gloriosi” oggi deve confrontarsi con il mercato presente.

L’aver scelto di non entrare nella contesa per scegliere i vertici di Scs, dimostra d'altro canto come a Desio il socio di minoranza non sia mai stato percepito come una reale minaccia. “La votazione è stata fatta democraticamente dai soci della Scs” ribadiscono i tre presidenti. Lado, però, puntualizza: “Noi abbiamo un Cda che decide. E’ lì che si fanno le scelte. Sin qui, prese sempre all’unanimità…”.

Montepaschi assente. Non pervenuto l’altro socio di minoranza, Monte dei Paschi di Siena. Che ha problemi ben maggiori da risolvere, rispetto al braccio di ferro aperto soprattutto con la Spoleto Credito & Servizi.

Soldi per e con il terremoto. Anche Bps ha aderito alla convenzione per anticipare le risorse da destinare alle popolazioni colpite dal terremoto. Un ritardo, rispetto ad altri istituti (le prime sono state le Bcc) che aveva creato malumori sino ad ora. Lado afferma di guardare soprattutto alle necessità presenti, e non alle opportunità future: “Al momento guardiamo alle necessità delle popolazioni colpite dal terremoto e delle imprese, come quelle del settore del turismo o dell’agricoltura. Mi sembra che in Umbria la presidente Marini sia molto attenta a queste problematiche”. La ricostruzione porterà molti capitali nel Centro Italia. “Mi sembra da sciacalli, ora, pensare a questo”. Però, la ricostruzione potrà essere un’occasione di rilancio per le aree montane del Centro Italia. Per la sua economia e per le banche che la sosterranno adeguatamente. E Cartone annuisce.

Territorio, impieghi e raccolta. Nei numeri del bilancio la cartina tornasole del rapporto con il territorio. Contenuta flessione per la raccolta diretta (3,3 miliardi,  meno 0,1 miliardi), con la raccolta indiretta a quota 1,9 miliardi (-3%). Gli impieghi verso clientela ordinaria salgono a 3,4 miliardi (+2,4%).

Il nuovo Cda di Palazzo Pianciani. Approvata la modifica statutaria (che fa salire da 11 a 12 il numero massimo dei membri del Cda), questo è il board della Banca Popolare di Spoleto uscito dall’Assemblea e dalla sua prima adunata.

Il nuovo presidente, come annunciato, è Tommaso Cartone, mentre il vice è il lombardo Luciano Filippo Camagni, già direttore generale del Credito Artigiano Spa e condirettore generale del Credito Valtellinese fino allo scorso anno. Insieme a Graziella Bologna, Claudio Broggi e Gerolamo Gavazzi compongono il Comitato esecutivo. Gli altri membri del Cda sono, per la lista di maggioranza indicata da Desio, Argante Del Monte, Marino Marrazza, Francesco Quadraccia, la perugina Maria Rita Mantovani e le spoletine Giada Fantini e Laura Tulli. Per la lista di minoranza, quella presentata dalla Spoleto Credito & Servizi, entra Leodino Galli.

Il collegio dei sindaci revisori è presieduto dal rappresentante della minoranza Carlo Alberto Zualdi, con Giulia Pusterla e Francesco Pozzoli effettivi, Alessandra Granaroli ed Elisabetta Ciuffa supplenti.

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