Sostanzialmente d'accordo sulle linee principali tracciate dal disegno di legge della Giunta regionale che modifica ed integra la precedente legge (37/98) sulle normativa in materia di trasporto pubblico locale. Preoccupazione per il taglio delle risorse da destinare a tutto il settore, ma anche per il rispetto dei tempi relativi all'approvazione del Piano regionale dei trasporti e per l'espletamento della gara di affidamento dei servizi entro il 2012.

Sono i passaggi più significativi dell'audizione convocata dalla Seconda Commissione consiliare, presieduta da Gianfranco Chiacchieroni, e svoltasi oggi a Palazzo Cesaroni, con i rappresentanti istituzionali, di categoria, del sindacato e dei consumatori quale forma partecipativa e propedeutica alla discussione dell'iniziativa legislativa della Giunta che dovrebbe essere licenziata già in settimana dalla Commissione ed approdare entro la fine di questo mese in Consiglio regionale per la definitiva approvazione.

In sostanza, la nuova normativa in discussione, prevede un bacino unico di traffico a livello regionale che avrà una gestione unitaria. Le due Province di Perugia e Terni insieme alla Regione Umbria, attraverso un accordo di programma diverranno un unico soggetto di governance, dando vita, in questo modo ad un'unica gara di appalto dei servizi. Particolare importanza assume il riordino dei servizi minimi, le non sovrapposizioni tra i servizi su ferro e gomma.

Le organizzazioni sindacali, rappresentate da Cristiano Tardioli (Filt-Cgil), Franco Montanari (Uil Trasporti) e Bruno Mancinelli (Fit-Cisl) hanno ribadito, sostanzialmente, le proposte contenute in un documento unitario
presentato alla stessa Commissione qualche settimana fa, basate soprattutto sulla tutela contrattuale dei lavoratori, l'integrazione dei servizi ferro-gomma; il biglietto unico regionale. I rappresentanti dei sindacati
chiedono anche che: venga ripristinata la consultazione delle Organizzazioni sindacali in caso di sub-affidamento del servizio; la contrattazione collettiva di riferimento sia rappresentata da quella nazionale, regionale e aziendale sottoscritta dai sindacati di riferimento, al fine di evitare situazioni di dumping contrattuale; venga inserita una clausola di salvaguardia che obblighi eventuali aggiudicatari a farsi carico dei
dipendenti dell'azienda/e che gestivano il servizio in precedenza, a tutela, soprattutto, degli attuali livelli occupazionali della neo costituita azienda unica regionale; vengano ripristinati i comitati aziendali di controllo. Tra le proposte anche quella di prevedere una clausola di salvaguardia per il settore ferroviario con un monitoraggio sul numero dei passeggeri fruitori del treno, soltanto a posteriori dell'entrata in vigore delle nuove normative.

Alessio David Fortuna (Associazione dei consumatori dell'Umbria) ha lamentato come nell'atto vengano soppressi “importanti riferimenti al consumerismo, senza provvedere a rimodulare la tutela degli utenti. La mediazione delle associazioni dei consumatori – ha rimarcato – assicura un'opportuna azione di collegamento tra Enti Locali, gestore del servizio ed utente, nell'ottica sia di un mirato e costante miglioramento che di una maggiore soddisfazione del consumatore. È importante prevedere un sistema di
monitoraggio permanente nel rispetto dei parametri previsti nel Contratto di servizio e di quanto stabilito nelle Carte della qualità dei servizi.

Prevedere l'istituzione di una sessione annuale di verifica del funzionamento dei servizi tra ente locale, gestori dei servizi ed associazioni dei consumatori”. Pasquale Trottolini (Cna-Fita) e Marco Barberini
(Confartigianato trasporti) hanno consegnato ed approfondito un documento firmato anche da A.r.c.s.t. Lega Coop e da Anav, nel quale, tra l'altro, definiscono l'atto dell'Esecutivo, “un processo indispensabile che deve
prevedere un efficientamento e razionalizzazione dei servizi e mettere al centro dell'attenzione le esigenze di mobilità della collettività, in un quadro di forte incertezza sull'effettiva disponibilità di risorse stanziate a favore del settore. L'auspicio è che tutti gli interlocutori istituzionali, a partire dalla Regione garantiscano un adeguato ed opportuno coinvolgimento dell'imprenditoria privata del settore che, in un'ottica di integrazione pubblico-privato, può dare un forte contributo nel processo di riorganizzazione generale del trasporto pubblico locale, sia in termini di efficientamento dei servizi che in termini di economicità. Si rende assolutamente necessaria la certezza rispetto all'effettiva disponibilità di risorse per gli anni futuri. La Regione dovrà garantire un adeguato sostegno ad un settore fondamentale per l'economia locale. Nell'atto manca qualsiasi riferimento alla destinazione delle risorse finanziarie per i servizi su gomma”.

Nello Spinelli (Amminstratore unico Minimetrò spa): “Bene l'inclusione del minimetrò tra i sistemi di trasporto pubblico regionale. L'avvento del minimetrò sulla mobilità urbana di Perugia necessita di una sempre maggiore integrazione con la programmazione di mobilità degli altri vettori e più in generale con le politiche delle mobilità (parcheggi, aree ztl, ecc.) al fine di ridimensionare, almeno nella direttrice servita, l'impegno di altri operatori. Condivisibile il maggiore coinvolgimento degli Enti locali nella fase di programmazione e amministrazione dei servizi di trasporto pubblico. Come pure positiva è l'individuazione dei servizi minimi tenendo conto della effettiva domanda di mobilità dei cittadini. Pur condividendo, sul piano strategico, la presenza di una Azienda unica regionale dei trasporti, per Minimetrò spa non sembrano esistere le condizioni giuridiche per poter procedere, almeno al momento, ad una convergenza nell'Azienda unica”.

Giovanni Moriconi (presidente Umbria Mobilità): “Preoccupazione per i tempi della gara. Per arrivare alla nuova gara occorre redigere il Piano regionale dei trasporti e successivamente il Piano di bacino unico regionale per avviare, quindi, tutte le procedure di gara. Nutriamo seri dubbi sulla possibilità di riuscire entro il 2012 alla nuova gara. Si tratta di un problema particolarmente serio perché già ora siamo in un anno di proroga prevista contrattualmente. Andare oltre il 2012 creerebbe problemi ad Umbria Mobilità per le attività svolte anche oltre i confini regionali. Per quanto attiene alle risorse, abbiamo manifestato alla Giunta regionale le nostre preoccupazioni. Riteniamo che il trasporto pubblico locale in Umbria non abbia avuto tutte le risorse che dovevano essergli destinate. Dalla lettura del Bilancio in via di approvazione, emerge la mancanza di risorse da destinare a Umbria mobilità e al settore in genere. Bene l'obiettivo di integrazione di tutte le modalità di trasporto, con una pianificazione unitaria a livello regionale per servizi ferroviari, su gomma e di tipo urbano che dovranno essere definiti insieme agli Enti locali. Le aziende, per lavorare hanno bisogno di certezze, necessarie per la loro programmazione. Bisogna avere contezza delle risorse sulle quali il sistema del trasporto pubblico locale può contare oggi e nell'immediato futuro. È difficile investimenti e ad organizzazioni aziendali in assenza di una prospettiva”.

Luciano Tortoioli (Coordinatore regionale Territorio, Infrastrutture, Mobilità): “Per quanto riguarda chiarimenti sui servizi minimi, essi rappresentano elementi centrali su cui ruota tutto il sistema del trasporto
pubblico locale. La legge punta sulla loro ridefinizione in modo diverso rispetto ad oggi. L'obiettivo è quello di arrivare ad una definizione più articolata tenendo conto sia della situazione che si è consolidata nel tempo, sia dell'effettiva e concreta domanda di mobilità, documentata attraverso dati certi acquisiti dall'Osservatorio dei trasporti e dall'Azienda. È necessario al contempo valutare le possibilità di mettere in relazione gli utenti con luoghi quali: poli scolastici, amministrativi, sanitari, tenendo conto anche della domanda espressa da categorie sociali deboli. Sulla tariffa unitaria unica, la legge prevede una gradualità su una uniformità almeno per ambiti territoriali. La programmazione si svilupperà nell'ambito del bacino unico regionale, pensare da subito ad una tariffa unica potrebbe essere difficoltoso. Per questo abbiamo previsto una gradualità anche per ambiti omogenei a livelli territoriali”.

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