di Antonio Torrelli -

Le tabelle orarie parlano forte e chiaro. Dal 12 dicembre di quest'anno le tariffe della Ferrovia centrale Umbra non sono più le stesse. L’aumento c’è e si sente ed è contenuto tra il 10 e il 15 per cento a seconda delle varie fasce chilometriche.

Per gli abbonamenti, in alcuni casi, il prezzo è lievitato più del 30 per cento. “Per la fascia chilometrica F -afferma Andrea Meniconi, del Comitato Altotevere Fcu- la quota annuale ha raggiunto i 438 euro, andando ben oltre le preoccupazioni di qualche giorno fa su un possibile rialzo iniziale del 15”.

Nel frattempo lo stesso Comitato è stato già bombardato di telefonate da parte di tutti quei pendolari che hanno prevo visione del nuovo prospetto e che hanno preteso, giustamente, spiegazioni in merito.

“Con sorpresa e sconcerto -spiega Meniconi- abbiamo appreso dell’applicazione del consistente aumento delle tariffe sulla base delle decisioni prese dai vertici regionali e dalla Fcu, i quali affermano, ingiustamente, di aver raggiunto tale obiettivo di concerto con i comitati dei pendolari. Per parte nostra -sempre Meniconi- non abbiamo mai discusso della cosa nelle sedi competenti e per questo, se non si aprirà un vero tavolo di discussione, siamo pronti ad ingraprendere la via dello sciopero del biglietto”.

La richiesta di confronto è stata avanzata questa stessa mattina all’assessore Silvano Rometti, con il quale il Comitato ha intenzione di aprire una trattativa per discutere anche dei disservizi legati alla linea Sansepolcro-Perugia.

Con il nuovo orario, infatti, ci sono state una serie di difficoltà per tutti quegli utenti diretti la mattina presto a Perugia. Nello specifico, i viaggiatori di alcune corse tra Sansepolcro e Perugia si sono visti ridurre il numero delle vetture ritrovandosi stipati e spesso costretti a viaggiare in piedi e in vagoni unici.

Da qui l’ulteriore rabbia di chi prende la Fcu, che a fronte del crollo della qualità dei servizi, assiste anche alla stangata su biglietti e abbonamenti.

“Noi non vogliamo minimamente mettere in discussione le difficoltà economiche della Regione -aggiunge Meniconi-, ma non vogliamo nemmeno pagare di più per avere di meno. Per il servizio offerto dalla Fcu, i pendolari sborsano già cifre troppo salate”.
 

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