IL TRASIMENO, MUSUMECI E IL COMMISSARIO
“Il recente caso del Ministro Musumeci che, suo malgrado e nell’imbarazzo generale, si è sentito in dovere di precisare che non si occupa di laghi, svela, con tutta evidenza, un bluff che la destra sta provando a giocare, a fini elettorali, sulla pelle dei cittadini del Trasimeno”, così, in una nota, i consiglieri del Pd, Simona Meloni (capogruppo) e Tommaso Bori.
“La verità – aggiungono - è che la pantomima dimostra come, al di là degli annunci, la Presidente della Regione, Tesei non ha mai avviato concretamente un'interlocuzione con il governo nazionale. Lo stesso Musumeci, giunto sulle sponde del lago per presentare il suo libro e non per affrontare i problemi del Trasimeno, si è ritrovato pressato e spiazzato, tanto da doverci mettere una pezza convocando un tavolo nazionale a cui, per altro, non è prevista la presenza del Ministro dell’Ambiente, ma solo di un suo collaboratore”.
“Ciò a dimostrazione del fatto che – continuano Meloni e Bori -, fino a due giorni fa, la questione Trasimeno non è mai stata presa in considerazione a livello nazionale. Le parole pronunciate in queste settimane da Tesei, la richiesta di un commissario, sono state pura propaganda elettorale. Il Trasimeno invece ha bisogno di serietà e di non essere strumentalizzato in prossimità delle elezioni regionali. Serve un impegno corale, serio e responsabile, che veda impegnate tutte le istituzioni e le forze sociali del territorio insieme al governo e al parlamento europeo”.
Per Meloni e Bori “occorrono risorse strutturali, semplificazione dei processi e una messa a sistema delle azioni spettanti ai diversi enti competenti. Per farlo – concludono - è necessario mettere da parte gli interessi personali e di partito, le furberie ed evitare gaffe come quella consumata l'altro ieri durante l’Isola del Libro, iniziando piuttosto a remare tutti dalla stessa parte prima che sia troppo tardi”.
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