CITTA’ DELLA PIEVE - “Il Trasimeno ci crede. L’Unione dei Comuni è un progetto concreto e fattivo, la dimostrazione reale di una volontà politica di costruire politiche territoriali comuni”. Lo annuncia il presidente dell’Unione, il sindaco pievese Fausto Scricciolo ad un anno dalla costituzione stessa dell’Ente che riunisce gli otto Comuni del Trasimeno.

“Vediamo sempre di più affermarsi – afferma Scricciolo - un modello di governo capace di rispettare le identità ma al contempo di costruirne una nuova che le riassume tutte e consegna ai cittadini di un’ampia area strumenti, risorse, servizi di cui non potrebbero altrimenti disporre.  La volontà di promuovere l’area in modo unitario, la volontà di creare e sviluppare collegamenti che favoriscano lo scambio e l’inclusione sociale, la volontà di farlo nel rispetto della storia e della tradizione dei tanti borghi da preservare e tutelare. Mantenimento e conservazione del territorio, sostenibilità ambientale, sviluppo sostenibile, tutti elementi condivisi dagli otto Comuni che scelgono la non sempre facile strada dell’Unione per affermare insieme una realtà in cui dimostrano di credere ed investire realmente”.

“Ad un anno dalla sua costituzione – sottolinea ancora il sindaco di Città della Pieve - i protocolli e le convenzioni che verranno sottoscritti il 21 Luglio sono la dimostrazione di un protagonismo reale e di un lavoro che si è sviluppato senza ribalte mediatiche ma che ha portato a risultati concreti. Il costituendo centro per la Biodiversità nell’Isola Polvese, gli studi e le ricerche ambientali con Università, USL e Fondazione Cucinelli, il contratto per la gestione delle risorse ITI con la Regione sono fatti”. 

Una Unione che per Scricciolo “vuole essere interprete dei bisogni e delle richieste della sua popolazione per questo si parte dall’ascolto del territorio e dei sui attori questo il senso della sessione pomeridiana con cui sui tre tavoli di lavoro (economia, ambiente e sociale) si confronteranno le tante associazioni e rappresentanze dell’intera area. In un anno   sono stati associati all’unione il servizio turistico e quello sociale. Sono al via i servizi di ragioneria e del personale che divengono la base perché la destinazione delle risorse ITI stanziate dalla Regione possano trovare una struttura che le accolga e le ridistribuisca nel territorio”.

“E’ stato un percorso estremamente difficile – conclude il presidente - quello che ci ha portato sin qui: vincoli di spesa e di personale rigidissimi; resistenze al cambiamento da più parti; diffidenza ed ostacoli in ogni ambito. Ci siamo arrivati grazie alla determinazione dei sindaci e di quei pochissimi stretti collaboratori che hanno prestato la loro opera come volontari a dimostrazione che in una società che ogni giorno disperde ideali e fiducia c’è ancora qualcuno che crede in progetto, che non molla, che lavora perché un progetto si realizzi quello dell’Unione dei Comuni del Trasimeno”. 

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