Trasimeno. Il lago a quota +8 sullo zero idrometrico
Dalle ore 8 del 3 febbraio scorso, quando il lago Trasimeno ha riconquistato la storica quota dello zero idrometrico (posto a 257,50 sul livello del mare), lo specchio d’acqua ha continuato a salire. Le abbondanti piogge di questi giorni hanno infatti portato il livello a quota + 8. Rispetto alla stessa data dello scorso anno (– 65cm) il livello è di + 73 centimetri. E’ dal 1984 che la regolarizzazione del deflusso delle acque allo sfioratore (emissario di San Savino) è regolamentata da un verbale deliberato dalla Giunta provinciale e dalla Regione, redatto nel maggio del 1983 da tutti i rappresentanti degli Organismi ed Enti interessati al Lago Trasimeno. Con tale verbale è stato stabilito il nuovo zero idrometrico, fissato a 257,50 metri slm, anche se ordinariamente si continua a far riferimento allo storico zero idrometrico a quota 257,33 metri slm.
I tecnici della Provincia spiegano che attualmente siamo ancora 9 centimetri al di sotto della quota per la quale scatteranno i rilasci. Il verbale ha previsto ulteriori accorgimenti per tutelare la fauna ittica e le zone rivierasche: laddove la quota del livello delle acque del lago, nonostante i rilasci nell’emissario, superasse i 257,50 entrano in azione particolari paratoie realizzate con pannelli filtranti che pur consentendo di far uscire portate adeguate al controllo del livello del Trasimeno, in condizioni meteorologiche ordinarie, garantiscono la salvaguardia del patrimonio ittico. Superato di 20 cm il livello di 257,50 mslm, a salvaguardia degli abitati rivieraschi, sono consentite manovre sussidiarie per incrementare le portate da far uscire dallo sfioratore.
“Le caratteristiche del lago Trasimeno sono particolarissime – dichiara il presidente della Provincia Marco Vinicio Guasticchi –. Oltre alla scarsa profondità e la mancanza di emissari naturali, ha livelli molto variabili legati agli eventi meteorologici. E’ provato che sin dall’antichità l’uomo abbia tentato di stabilizzarne il livello. Ma i risultati si sono avuti negli ultimi anni. Da quando cioè l’attenzione della Provincia di Perugia, sulla scorta del documento redatto dai soggetti direttamente coinvolti, approvato nel 1984, ha lavorato incessantemente per rendere sicuro e quanto più possibile costante il livello del lago onde limitare i danni nei periodi di siccità e intervenendo per scongiurare allagamenti o difficoltà di smaltimento degli scarichi nei momenti di piena. Il sistema di rilasci e di paratoie è costantemente oggetto di manutenzioni da parte dei nostri tecnici e pronto a entrare in azione in caso di bisogno. In sostanza – conclude Guasticchi - l’attenta gestione da parte della Provincia di Perugia che comprende anche il complesso sistema dei canali artificiali che intercettano le acque dei torrenti Moiano, Rio Maggiore, Tresa e Maranzano, finalizzato a convogliare le maggiori portate idriche al Lago, nel pieno rispetto della sicurezza delle popolazioni che vivono in prossimità dei canali stessi, ha contribuito in modo significativo ai notevoli incrementi di livello raggiunti”.
Per la cronaca, dal 1921 ad oggi il livello più basso è stato raggiunto nel 1958 con –263 cm e il livello più alto nel 1941 con +61 cm. Dal 1980 ad oggi il livello più basso è stato raggiunto il 18 ottobre 2003 con –185 cm e il livello più alto l’8 giugno 1988 con +54 cm.
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