“Misure strutturali di contrasto di fenomeni di siccità, e che rischiano di ripetersi con frequenza allarmante,  non sono più rinviabili. Bisogna pertanto uscire dalla logica dell’eccezionalità e tornare alla programmazione”. Così Carlo Emanuele Trappolino, deputato  umbro del Pd, sulle conseguenze delle avversità atmosferiche che hanno causato gravissimi danni alle produzioni agricole ed agli allevamenti zootecnici e che in Umbria, secondo alcune prime stime delle associazioni regionali di categoria, ammonterebbero ad oltre 70 milioni di euro

 

“Il Ministro Mario Catania – continua il deputato Pd – rispondendo alla Camera all'interrogazione dei membri PD della Commissione Agricoltura si è impegnato ad accelerare le procedure per dichiarare lo stato di calamità, un passaggio indispensabile per consentire l’attivazione del Fondo di solidarietà nazionale e per predisporre interventi immediati a sostegno delle numerosissime aziende presenti sul territorio”.

“Gli agricoltori – continua Trappolino – si attendono risposte concrete e l’annuncio di Catania è senz’altro un passo in avanti importante, così come lo è la dichiarazione di un suo impegno per il rafforzamento delle coperture assicurative. Però non possiamo pensare di contrastare questi fenomeni con la sola logica della riparazione del danno. Se la siccità è una conseguenza dei mutamenti climatici, allora vanno approntati adeguati strumenti a tutela delle risorse idriche, compresi il potenziamento e la realizzazione di nuovi invasi, nuove tecnologie di gestione e monitoraggio e decisi investimenti sulle infrastrutture irrigue e di distribuzione. Lavorare sull’ipotesi di un mutamento del ciclo idrologico ci permette di passare dall’emergenza alla programmazione”.

 

“Sulla questione acqua l’agricoltura umbra – conclude il deputato del PD - non può aspettare. Giusta, quindi, la richiesta rivolta al Ministro dall’Assessore Fernando Cecchini affinché il Governo si attivi per velocizzare gli interventi, attraverso nuove risorse, sulla diga di Montedoglio. C’è bisogno di un piano nazionale di interventi sul settore degli approvvigionamenti idrici e di una politica di sistema che deve assicurare al paese sicurezza e solidità. Obiettivi che non possono essere sacrificati in nome di un’austerità che rischia anche di assetare mezz’Italia.

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