PERUGIA - "In circa due mesi, alle anagrafi di Perugia e Terni sono state raccolte 1318 dichiarazioni di volontà, di cui 1241 consensi alla donazione di organi. Poco meno del cinquanta per cento dei 3060 sì delle dichiarazioni di volontà raccolte in una dozzina di anni dalle Aziende sanitarie locali di Perugia e Terni, che sono state 3384".

Sono i dati snocciolati dall'assessore ai servizi demografici del Comune di Perugia, Monia Ferranti, nel corso della presentazione della 'Giornata nazionale per la donazione degli organi' che verrà celebrata il 27 maggio.

"I positivi risultati raggiunti in soli due mesi di sperimentazione dal progetto-pilota della Regione Umbria per la dichiarazione di volontà sulla donazione di organi e tessuti al momento del rilascio o del rinnovo della carta d'identità - ha sottolineato il direttore del Centro nazionale Trapianti, Alessandro Nanni Costa - confermano la validità e l'importanza di questa esperienza innovativa e ci fanno ben sperare che potrà presto essere estesa in tutta Italia, accrescendo significativamente il numero dei potenziali donatori".

Dal 23 marzo scorso, i cittadini maggiorenni possono indicare all'anagrafe comunale, in occasione del rilascio o del rinnovo della carta d'identità, il "si'" o il "no" alla donazione di organi e tessuti, che viene registrata direttamente, con valore legale, nel Sistema informativo trapianti del Ministero della Salute.

"Una nuova modalità che si affianca alle altre modalita' esistenti - ha detto il direttore regionale alla Salute della Regione Umbria, Emilio Duca -. Il modello che stiamo testando concretamente a Perugia e a Terni abbiamo la volonta' di estenderlo anche alle altre novanta amministrazioni comunali dell’Umbria".

“Il trapianto è la miglior terapia per riprendere una vita normale”, ha ricordato Nanni Costa, mettendo in rilievo sia i valori “civili e positivi” dell'esperienza umbra, che “fa da battistrada in Italia e valorizza le istituzioni, il personale adeguatamente formato, le associazioni e i cittadini coinvolgendo tutta la comunità in una scelta di solidarietà che rende il trapianto possibile”, sia l'esistenza di una rete nazionale trapiantologica di eccellenza.

Una rete in cui l'Umbria, pur piccola, si colloca con risultati importanti, “che regioni di più ampie dimensioni riescono a raggiungere con difficoltà”, ha rilevato da parte sua il coordinatore del Centro regionale trapianti, Cesare Gambelunghe, illustrando l'attività svolta per donazioni, prelievi e trapianti di organi e tessuti a livello regionale.

Le dichiarazioni di volontà alla donazione ammontano a 15.813, con 14.548 sì e 1.265 no. Dal 2002 allo scorso anno “i consensi alla donazione sono notevolmente cresciuti - ha detto Gambelunghe - salendo al 92 per cento del totale. Grazie all'attività di sensibilizzazione, al lavoro svolto insieme alle associazioni, si è riusciti a ridurre le opposizioni dal 42 per cento di dieci anni fa all'8 per cento del 2011, a fronte di una media nazionale che è del 28 per cento”.

I donatori di organi e tessuti (al 25 aprile 2012) sono 316, di cui 80 di organi e cornee, 165 solo di organi e 71 di cornee. Ad oggi sono stati eseguiti 404 trapianti di rene (402 al 25 aprile scorso), 296 dei quali su pazienti umbri “risparmiando oltre 9 milioni di euro sui costi della dialisi”, mentre restano in attesa 93 pazienti in dialisi, 75 dei quali umbri.

Sono 36 i trapianti di fegato, in convenzione con il policlinico Umberto I di Roma, e 560 i trapianti di tessuto oculare eseguiti dal 2001 al 2011 nelle strutture di oculistica degli ospedali umbri. Dal 2006 al 2011 sono stati eseguiti 34 trapianti di tessuto osseo e 20 di valvole cardiache.

Nel registro regionale dei donatori di midollo osseo “unrelated” sono iscritti 4.244 donatori, con 52 donazioni eseguite. “Non un punto di arrivo - ha detto Gambelunghe - ma uno stimolo per raggiungere risultati sempre migliori”.

Alla conferenza stampa hanno preso parte anche i direttori regionali delle Aziende ospedaliere di Perugia e Terni, Walter Orlandi e Gianni Giovannini, dell'Azienda sanitaria n.2 Giuseppe Legato, e i rappresentanti delle associazioni Aned e Aido.
 

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