"Confermiamo lo sciopero del 16 settembre di 24 ore del Tpl in Umbria perché la riunione con la presidente Tesei e l'assessore Melasecche dello scorso 2 settembre non ha prodotto alcun avanzamento concreto e le azioni da noi richieste, a partire dal congelamento della delibera di giunta del 10 agosto 2022, a fronte delle quali avremmo ritirato lo sciopero, sono state totalmente ignorate”. Così in una nota Ciro Zeno (Filt Cgil Umbria) e Christian Di Girolamo (Faisa Cisal) che confermano dunque la giornata di mobilitazione di lavoratrici e lavoratori del trasporto pubblico locale contro quella che definiscono senza mezze misure “la distruzione del Tpl in Umbria”.   
“Perché questo avverrà - spiegano Filt e Faisa - con lo spezzettamento in 4 ciò che oggi fa un vettore unico, peraltro un’azienda pubblica, con tutte le garanzie connesse, e procedendo ad un taglio pazzesco di 13 milioni di euro rispetto agli attuali 63. Come si può credere che a fronte di tutto questo non ci saranno ripercussioni su posti di lavoro, taglio dei chilometri, qualità, stipendi, e garanzia dei servizi essenziali?”.  
"A questo va aggiunto - proseguono Filt e Faisa - che al momento non c’è alcuna garanzia per i lavoratori di Savit, né per quelli della navigazione sul lago Trasimeno. La verità - insistono i sindacati - è che ad 1 euro e 80 a km chi parteciperà alla gara andrà in crisi immediatamente visti i costi delle materie prime, gli stipendi da pagare, i costi di gestione dei mezzi, la manutenzione degli stessi, le varie certificazioni che dovrebbero garantire la qualità del servizio. Ventotto milioni di chilometri che oggi si coprono in tutta la regione al costo di 63 milioni di euro saranno coperti con soli 50? Neanche un mago riuscirebbe a gestire questa situazione. La verità è che si rischia di cadere nella trappola dei subappalti, ingestibili in termini di trasparenza e occupazione”.
Ma c’è un’altra problematica che ancora non era emersa: “I 30 inidonei che non possono svolgere mansioni di guida, che ad oggi l’azienda unica ha ricollocato in varie mansioni, che fine faranno? Saranno licenziati come successo già in altre realtà?”, chiedono ancora Filt Cgil e Faisa Cisal.
“Per tutte queste ragioni e per la forte incertezza sul futuro del Tpl e dei suoi lavoratori, siamo costretti, nostro malgrado a confermare lo sciopero proclamato - concludono Zeno e Di Girolamo - Proprio in questi giorni stiamo svolgendo le assemblee con i lavoratori, che sono determinati a battersi per difendere il futuro del Tpl in Umbria. Questo sciopero è conseguenza di una forzatura politica, atta anche a dividere il sindacato, della quale non capiamo le ragioni, ma che di certo non va nell’interesse dei cittadini umbri”. 
 

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