TOTOSINDACO – QUELLA VOGLIA DI “URSULA”
Di Ciuenlai – Il rumore non è più di fondo perché è diventato quasi un rombo di tuono che attraversa le vie della città. A Perugia si cerca, da subito, il successore del non ripresentabile Romizi, reo di aver consumato le due legislature concesse dalla legge.
C’è un gran movimento trasversale, animato da personaggi fuori dai partiti, che sta esplorando la galassia dei cosiddetti “indipendenti”, possibilmente catalogabili come “civici”, per trovare un profilo “vincente”, per farlo sostenere da una coalizione di tipo “Ursula” (cioè ex centrosinistra, nuovi centristi più “moderati” provenienti dal centrodestra). Il primo tentativo, come vi avevamo raccontato, è stato fatto con i nomi dell’Assessore Leonardo Varasano e dell’ex assessore Francesco Calabrese. Tentativo che avrebbe ottenuto solo “pernacchie”. Ma chi l’ha pensata non ha nessuna intenzione di demordere.
E’ quindi entrato in pista un altro personaggio della Giunta Romizi. Parliamo della signora Edy Cicchi con delega alle politiche sociali, che oltre a venire dal mondo dell’associazionismo (Confcooperative e consorzio Auriga), godrebbe di buona stampa “in vescovato” e nei famosi salotti buoni dell’acropoli. La proposta avrebbe incontrato un “cauto e riflessivo” consenso in casa dei Democratici e dei loro alleati, alcuni dei quali si sarebbero espressi già in modo favorevole. Perché “spaccare la destra” è considerato il metodo più sicuro per arrivare alla vittoria e rientrare, anche se dalla porta di servizio, a Palazzo dei Priori.
Altri invece sono molto cauti. Non è un mistero per nessuno che tutto questo movimento viene da ambienti considerati vicini al Sindaco Romizi, uno che sta facendo “il diavolo a 4 “ per ottenere un seggio sicuro al Parlamento nel 2023. Operazione difficilissima perché oltre a dover passare sul cadavere di illustri nomi come Fiammetta Modena, Raffaele Nevi e affini, si scontra con due elementi nuovi che alzano da uno a mille l’asticella delle improbabilità dell’evento. Il primo è la diminuzione drastica dei parlamentari da eleggere, il secondo è il fatto che il centrodestra deve mettere in conto di cedere qualche collegio alla ritrovata competitività degli avversari. Il cappotto del 2018 è diventato di nuovo un sogno che difficilmente diventerà realtà. Quindi diversi dei “saggi” che girano attorno all’ex centrosinistra pensano che l’idea Cicchi possa costituire una specie di ricatto, o peggio, una merce di scambio per costringere gli “alleati” a cedere il passo. In soldoni “O mi mandate a Roma o vi faccio perdere Perugia” . Vedremo come proseguirà la storia.
Intanto si esplorano anche altre strade, sempre rispettando l’identikit “indipendente e/o civico”. C’è chi pensa quindi di non aspettare la conclusione delle diatribe interna al centrodestra , ma di presentare un profilo di “grande valore” per la città, in grado di attrarre forze provenienti da tutti i settori sociali e politici di Perugia. E seguendo queste indicazioni si arriva dritti, dritti all’ infettivologo Francesco Menichetti , personaggio di fama internazionale e nazionale, per i suoi interventi sulla pandemia. Se accettasse, come si dice in gergo “non ce ne sarebbe per nessuno”. Professionista stimato, progressista “ma anche moderato”, proveniente da una famiglia che ha nel suo grembo personaggi illustri che hanno fatto la storia delle istituzioni umbre e, cosa che non guasta, Perugino doc. In arte “tombola!”. Attualmente sono queste le due scelte sulle quali la parte che conta della città si sta confrontando. Restano sullo sfondo il “civico dipendente” Andrea Fora e l’ex senatrice, adesso politicamente a spasso, Maria Rita Fioroni , mentre sono in deciso ribasso le quotazioni del prof. Luca Ferrucci. Questo per quanto riguarda il mondo “Ursula”.
Poi c’è il centrodestra. Qui parlare di un civico al posto di Romizi “fa venire l’orticaria”. La ricerca è su un uomo o una donna di partito. La scelta deriverà anche dagli attuali equilibri. La Lega esprime Il Presidente della Regione e i sindaci di Terni e di Foligno, Forza Italia ha parlamentari e, fino alla scadenza, il Sindaco di Perugia. Tenuto conto del cambiamento dei rapporti di forza interni indicati dagli attuali sondaggi , toccherebbe a Fratelli ‘Italia scegliere il candidato. Marco Squarta è la soluzione più naturale, con il solito Fioroni alla finestra e l’immancabile Varasano che aspetta un segnale da qualcuno, anche dalla parte con la quale sta governando la città, nel caso l’operazione “Romizi” a Montecitorio non andasse in porto
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