Todi/ Da oltre tre mesi è calato silenzio sul depuratore unico di Todi
Da oltre tre mesi è calato il silenzio sulla questione del depuratore unico per la Città di Todi da parte degli organi preposti. Questa situazione, nonostante che l’Amministrazione Comunale di Todi, Umbra Acque e ATI 2 Umbria volessero bruciare le tappe imponendo il sito del depuratore nell’area di Cascianella, si è bloccata all’indomani del verificarsi di una nuova frana di oltre 7.500 metri quadrati che si aggiunge all’altra di più di 5.000 metri comparsa appena 10 mesi prima.
Vogliamo credere, anzi lo speriamo, che questo silenzio gli organi preposti lo stiamo “investendo” a riflettere, riconsiderando la propria decisione che ad oggi vuole la realizzare il depuratore per 25.000 abitanti equivalenti in una zona che presenta 2 recenti frane attive, in un’area inedificabile che si trova all’interno del perimetro di vigilanza del Colle di Todi perché negli anni 90’ interessata dai lavori di consolidamento. Proprio qui i nostri “amministratori”, esponenti di PD, PSI e Rifondazione Comunista, vorrebbero far realizzare il depuratore unico, a ridosso del popoloso Quartiere Europa di Cappuccini, ubicandolo così a pochissima distanza da un altro insediamento industriale, una fabbrica di laterizi. Trattandosi di due insediamenti insalubri questo sicuramente comporta un ulteriore carico di problematiche per la zona Cappuccini e le aree limitrofe.
Se da una parte chi è deputato a valutare la questione si trova in una situazione di stallo, da parte nostra invece prosegue l'attività civica contro la volontà di voler realizzare a tutti i costi il depuratore a Cascianella.
Alla vigilia dell’Assemblea dei Rappresentanti dell’ATI 2, tenutasi lo scorso 11 marzo, abbiamo inviato ai membri della riunione, per mezzo di posta elettronica certificata, una nota e una documentazione fotografica dell’area in frana, fatto che ha indotto l’Assemblea a deliberare “di rinviare l’approvazione definitiva della variante al Piano d’ambito, per consentire il completamento degli studi e delle analisi relative all’accertamento della stabilità dell’area interessata dalla realizzazione del depuratore”.
Al rinvio della decisione sull’individuazione del sito hanno fatto seguito alcune indagini ritenute dai nostri periti molto superficiali e soprattutto inadeguate per la reale instabilità geologica del terreno. Infatti anche secondo la relazione geologica, redatta da nostri geologi di fiducia, le condizioni dell’area sono talmente critiche che in fase di valutazione andavano eseguite analisi ulteriori e tecnicamente più approfondite.
Consapevoli che ognuno dei membri dell’Assemblea dei Rappresentanti dell’ATI 2 non possa essere a conoscenza della reale condizione dell’area della Cascianella, sia sull’esistenza dei vincoli sia sull’instabilità geologica dell’area, e che pertanto debba “attenersi” a quanto viene sostenuto del sindaco di Todi e dai tecnici, alcune settimane fa attraverso il nostro legale abbiamo inviato ai 14 Sindaci, che fanno parte dell’Assemblea dei Rappresentanti in seno all’ATI 2, alla Regione dell’Umbria, alle Provincie di Perugia e Terni, All’ATI 2 Umbria, a Umbra Acque, al Prefetto di Perugia e alla Corte dei Conti, una diffida a non valutare positivamente il sito di Cascianella alla luce della critica situazione geologica nonché del vincolo di inedificabilità a cui è sottoposta l’area in questione.
Per questo e per non perdere ulteriore tempo invochiamo di riaprire prima possibile la procedura di VAS approfondendo con particolare attenzione sia le osservazioni sia la proposta dei sette nuovi siti già presentati dai sottoscritti nell’ambito della fase di partecipazione prevista dalla procedura di VAS. Ciò per due motivi: il primo perché si ritiene che ben poco peso sia stato dato alle proposte partecipative le quali prima si invocano e poi non vengono tenute in considerazione se non per pura e dovuta formalità, il secondo perché da allora le condizioni dell’area si sono ulteriormente e notevolmente aggravate con il verificarsi di una vasta frana attiva.
Continueremo ad andare in fondo alla questione per capire il perché di questa decisione preconfezionata per il sito di Cascianella che ha avuto origine quando il sindaco Rossini il 16 luglio 2012 inviò la famigerata lettera con la quale indicò, senza mezzi termini, il sito nelle vicinanze di Cappuccini bocciando contestualmente quello di Camagna, individuato dai tecnici di Umbra Acque, ed inserito nella procedura di VAS subito dopo la bocciatura del sito di Porchiano. Pertanto l’iniziativa del sindaco Rossini, al quale poi sono andati dietro sia Umbra Acque sia l’ATI 2, sta dilatando notevolmente i tempi di realizzazione del depuratore unico per la Città di Todi, solo perché alcuni politici si sono intestarditi per qualcosa che ancora sfugge ai più.
Auspichiamo che alla fine chi dovrà prendersi la responsabilità di decidere sull’ubicazioni del depuratore di Todi si distingua, faccia ciò che ad oggi non è successo, dimostrando davvero di tenere conto delle esigenze dei cittadini, del contenimento dei costi e meno del volere dei politicanti di bassa lega.
A volte accade che in pieno periodo estivo la politica, approfittando della bassa attenzione dei cittadini presi da altre cose, cerca di mettere in atto i colpi di mano per imporre i propri voleri, però non per i nostri amministratori, o chi per loro, che abbasseremo la guardia. Ciò ce lo chiedono i cittadini che proprio nei giorni scorsi ci hanno versato dei contributi che sono serviti al pagamento dei geologi che hanno redatto la relazione.
Il Coordinamento sul depuratore per il NO al sito di Cascianella.
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