TODI, LE BARUFFE CHIOZZOTTE FUORI DAL CONSIGLIO di Fabio Catterini
Todi: un Consigliere di opposizione ha scritto una frase infelice sulle condizioni di salute del Sindaco di Todi. Il primo a reagire è stato lo stesso Sindaco, il quale ha ritenuto di stigmatizzare pubblicamente la condotta dell’avversario politico, chiedendosi se le opposizioni provassero o meno vergogna per quanto accaduto. È seguito un comunicato dei Consiglieri comunali di maggioranza. Anche in questo caso il biasimo è tracimato in polemica politica, con tutti i membri dell’opposizione che dovrebbero vergognarsi ed il Consigliere che dovrebbe dimettersi.
Una storia triste, strumentalizzata.
Perché, se sono biasimevoli le parole che non mostrano compassione o gli attacchi alla persona, sono altrettanto biasimevoli le condotte di chi rinnega o mistifica la verità, le abiure, i tradimenti delle promesse, le menzogne erette a sistema.
Ha la memoria corta il Sindaco, che nel mese di aprile ancora dileggiava i comitati a difesa dell’Ospedale della MVT, raccontando una storia, non vera, di un fantomatico incidente che avrebbe coinvolto un attivista del comitato e della sorpresa di questi per essere portato al Pronto Soccorso di Pantalla, che egli (in quanto attivista) credeva chiuso. Il tutto condito con richiami alla divina provvidenza (per l’incidente!). Risultato: grasse risate degli astanti, compresi Sindaci, Consiglieri Comunali ed Assessori regionali.
Quello non era schernire le persone con argomenti che nulla hanno a che fare con i contenuti? Nessuno, in quel caso, ha provato vergogna? Una vicenda dove non ci sono anime belle, intrisa soprattutto di ipocrisia e perbenismo: è andata in scena la miseria umana.
Questo intervento è dedicato a Benjamin Braddock ed Elain Robinson. Si, perché avevo deciso di soprassedere, perché con la salute non si scherza, perché quello che è successo dopo l’intervento del Consigliere comunale di Todi non mi è piaciuto, ma soprattutto perché, per citare Honorè de Balzac, davanti alla “commedia umana”, non ci si può fermare all’esame della miseria degli uomini, ma bisogna innalzarsi per trovarne le cause ed i principi che la dirigono, e questo si fa nel silenzio della riflessione. Poi mi è capitato di rivedere, per l’ennesima volta, “Il laureato”.
Allora mi sono convinto che, quando crediamo di dover fare qualcosa, lo dobbiamo fare: la ribellione contro il conformismo è un dovere, perché non bisogna mai recedere davanti a chi nasconde i suoi vizi e le sue contraddizioni dietro il muro dell'ipocrisia e del perbenismo, anche quando, come nel caso di Benjamin ed Elaine, la ribellione sfocia nell’incertezza e nella preoccupazione per il futuro, perché preoccuparsi del futuro non può significare rinunciare a costruirlo.
Veniamo alla “commedia umana”: cosa è successo. In questa afosa estate, un Consigliere di opposizione ha scritto una frase infelice sulle condizioni di salute del Sindaco di Todi, frase riportata, assieme ai comunicati che ne sono seguiti, dalla stampa locale. La frase, in sé, non è condivisibile, in quanto di cattivo gusto; un eccesso di cinismo.
Quindi, a scanso di equivoci, faccio i miei migliori auguri al Sindaco per una pronta e completa guarigione. Detto questo, la frase ha avuto delle conseguenze che, guarda caso, sono andate al di là della solidarietà alla persona e sono tracimate in una questione politica. Il primo a reagire è stato lo stesso Sindaco, il quale ha ritenuto di stigmatizzare pubblicamente la condotta dell’avversario politico, chiedendosi se le opposizioni provassero o meno vergogna per quanto accaduto.
È seguito un comunicato dei Consiglieri comunali di maggioranza. Anche in questo caso il biasimo è tracimato in polemica politica, con i membri dell’opposizione che dovrebbero vergognarsi ed il Consigliere che dovrebbe dimettersi.
Insomma tutte anime belle, ma c’è un ma. Il punto fondamentale di tutta questa storia è l’ipocrisia, quindi la miseria umana. Di frasi fuori luogo è piena la cronaca; ma quando si prende posizione su certi argomenti e si generalizza, traendo delle conclusioni che nulla hanno a che vedere con il fatto, ossia si strumentalizza l’accaduto, bisognerebbe farsi un bell’esame di coscienza. Ebbene queste anime candide, Sindaco compreso che, si ripete, è ampiamente giustificato, perché soffre, hanno la memoria corta.
Ha la memoria corta il Sindaco, che nel mese di aprile ancora dileggiava i comitati a difesa dell’Ospedale della MVT, raccontando una storia, non vera, di un fantomatico incidente che avrebbe coinvolto un attivista del comitato e della sorpresa di questi per essere portato al Pronto Soccorso di Pantalla, che egli (in quanto attivista) credeva chiuso. Il tutto condito con richiami alla divina provvidenza (per l’incidente!). Risultato: grasse risate degli astanti, compresi Sindaci, Consiglieri Comunali ed Assessori regionali.
Questo non è schernire le persone con argomenti che nulla hanno a che fare con i contenuti? Nessuno, in quel caso, ha provato vergogna?
Quanto ai Consiglieri di maggioranza ed alla dignità del Consiglio Comunale: ebbene, senza offesa per nessuno, in due anni che siedo nella massima assise comunale, non ho sentito pronunciare da questi signori un solo discorso politico; mai un confronto. Non un intervento, al massimo la lettura incerta di una velina preparata da chissà chi.
Sono quei Consiglieri che sul caso del Vicesindaco Ranchicchio, già sotto processo per false dichiarazioni e, per quello che si sa, ancora a rischio di incompatibilità con la carica e con un procedimento amministrativo per la restituzione degli emolumenti percepiti, sono scappati dall’aula nel tentativo di far mancare il numero legale. Sono quei Consiglieri che, colpiti da improvviso daltonismo, quando si è discusso in aula di inceneritore hanno detto che guardando la cartina predisposta dalla Regione, il Comune di Todi appariva tutto colorato in rosso, quindi area non idonea. Sono quei Consiglieri che sull’Ospedale della MVT hanno detto tutto ed il contrario di tutto; hanno applaudito Coletto quando in campagna elettorale affermò che avrebbe portato a Pantalla la terapia intensiva, ma dopo non solo se ne sono dimenticati, ma hanno tentato in ogni modo di boicottare le iniziative dell’opposizione, che da mesi chiede di discutere pubblicamente della questione.
Sono quei Consiglieri che vogliono intitolare le strade a Norma Crosetto, vittima delle foibe, ma poi di fronte alle stragi dei fascisti, dei repubblichini e dei collaborazionisti, che hanno insanguinato anche le nostre campagne, preferiscono riabilitare la figura del Prefetto Rocchi.
Sono quei Consiglieri che, assunta la carica di Presidente del Consiglio, hanno abdicato alle proprie funzioni, facendo sfregio, in più occasioni, del Regolamento Comunale, guarda caso, in danno delle opposizioni.
Queste sono le anime belle. Perbenismo ed ipocrisia: la miseria umana. Si, sono biasimevoli le parole che non mostrano compassione, gli attacchi alla persona, ma sono altrettanto biasimevoli le condotte di chi rinnega o mistifica la verità, le abiure, i tradimenti delle promesse, le menzogne erette a sistema.
In sintesi, come ci ha insegnato San Francesco, la maggiore delle virtù è l’umiltà: pratichiamola…tutti.
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