PERUGIA - Quando si dice lo sport come scuola di vita: ha vinto la partita a tavolino per 3-0, anche se la gara era stata sospesa in seguito ai cori razzisti dei propri tifosi all'indirizzo di un giocatore della squadra avversaria. E' quanto accaduto nel campionato umbro della categoria giovanissimi, dopo la gara tra le squadre della Tevere e del Bastia, disputata domenica scorsa a Casa del Diavolo.

Il giudice sportivo della Federcalcio regionale Marco Brusco, ha scritto nella sentenza che ''nel corso della gara i sostenitori della societa' Tevere intonavano ripetuti cori di scherno, di chiaro stampo razzista, all'indirizzo di un calciatore del Bastia. Il direttore di gara sospendeva temporaneamente la partita per poi riprenderla, ma nel secondo tempo, quando il giocatore precedentemente insultato e' stato sostituito, il pubblico ha nuovamente rivolto insulti e cori offensivi all'indirizzo del citato calciatore e subito dopo, mentre il predetto si dirigeva verso gli spogliatoi, i tifosi di entrambe le squadre venivano a contatto dando origine ad una rissa''.

Dopo che l'arbitro ha cercato di riprendere il gioco, il dirigente del Bastia si e' rifiutato, ''ritenendo che non vi fossero le condizioni per farlo, decidendo di ritirare la squadra dal campo''. Per questo rifiuto ha avuto la partita persa a tavolino, oltre ad una multa di 800 euro e alla squalifica dello stesso dirigente sino al 30 giugno.

La societa' della Tevere e' stata invece multata per responsabilita' oggettiva verso i propri tifosi per l'importo di 1600 euro.
 

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