“Il tavolo annunciato dal governo è un’iniziativa positiva ma è utile se quella sede sarà in grado di proporre strategie industriali per consolidare il polo siderurgico di Terni all’interno del processo di fusione con gli altri gruppi europei. Da parte nostra restano per il momento forti preoccupazioni sul futuro di un sito industriale che è eccellenza mondiale”.

 

Così Carlo Emanuele Trappolino, deputato del Partito democratico dopo il question time a Montecitorio dove è intervenuto il ministro per lo Sviluppo Corrado Passera per rispondere all’ interrogazione del Gruppo del Pd presentato dopo l'annunciata rinuncia all’acquisto del polo siderurgico di Terni da parte della società finlandese Outokumpu a causa della minaccia di veto all’acquisizione da parte della commissione Antitrust europea.

 

“La rapida apertura di un tavolo – aggiunge Trappolino – non cancella la questione fondamentale su cui il governo non ha dato risposte certe e cioè quali condizioni l’Antitrust europeo, l’organismo che si occupa della concorrenza, ha posto rispetto al piano di fusione presentato da Outokumpu con Inoxum. Noi insistiamo su un punto: l’Italia non può uscire dalle produzioni di acciai speciali, e in generale dalle produzioni di prodotti piani e lunghi (usati nei settori automobilistico e degli elettrodomestici). Tuttavia, senza un intervento autorevole del governo in sede europea, il nostro Paese rischia di restare indietro, magari consegnando il polo ternano a gruppi nazionali di piccole dimensioni, non in grado di consolidare il sito industriale nella sua dimensione mondiale, oppure di schiacciarla nel gioco ambiguo condotto fino ad ora dagli attori europei che sono intervenuti, interessati a ridurre Terni solo ad una quota di mercato”.

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