Il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca, esprime “preoccupazione per l'allarmante situazione sanitaria in Umbria e in particolare per l'Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia”. Per De Luca “di fronte alla seconda ondata della pandemia non serve solo unione di intenti, ma anche un forte senso di responsabilità e solidarietà”.

"Preoccupazione per l'allarmante situazione sanitaria in Umbria e in particolare per l'Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia. Di fronte alla seconda ondata della pandemia non serve solo unione di intenti, ma anche un forte senso di responsabilità e solidarietà”. Lo afferma il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca in una nota “condivisa con le consigliere comunali di Perugia, Francesca Tizi e Maria Cristina Morbello e la senatrice Emma Pavanelli”.

"Negare l'evidenza è da irresponsabili – osserva il capogruppo pentastellato -, sono evidenti le difficoltà che sta incontrando la sanità umbra ed in particolare l'Ospedale di Perugia. La preoccupazione per la tutela della salute dei perugini dovrebbe coinvolgere tutti con spirito di collaborazione".

“Le maggiori criticità – secondo De Luca – riguardano la carenza di posti in terapia intensiva, mancanza di nuove assunzioni e, soprattutto, una riorganizzazione delle strutture sanitarie. Il principale effetto è stato quello di ridurre o sospendere le attività ordinarie, dirottando i malati di patologie diverse dal Covid verso strutture sanitarie private. Ma questo crea un allarme altrettanto grave”.

“L'emergenza Covid – spiega De Luca - non deve mettere in secondo piano i malati di altre patologie. Ci sono malati oncologici in attesa di intervento mentre la diagnostica in questo momento sta andando a rilento. Ma soprattutto, ci sono rimedi mordi e fuggi che si mostrano in tutta la loro inadeguatezza. Come la vicenda che sta investendo l'Istituto Seppilli, ex Grocco, struttura oggi adibita a RSA e reparto neurologico per minorenni. Una struttura che non è idonea a trasformarsi in reparto Covid. Gli ospedali da campo possono avere un senso solo in via transitoria, ma per far fronte all'emergenza serve invece ri-allestire strutture già esistenti non più in uso, grandi e facilmente raggiungibili dalle ambulanze”.

“Si pensi al polo di Monteluce a Perugia – rimarca De Luca -, così come alle strutture di via del Giochetto. Manca un disegno complessivo, una strategia a livello regionale e anche un supporto a livello comunale. Tale mancanza deve allertarci, perché solo con una visione d'insieme possiamo tentare di risollevare la situazione. E compito delle minoranze – conclude - è anche quello di portare proposte concrete per la salute dei cittadini".

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