Test rapidi in farmacia: a rischio la sicurezza dei lavoratori
Le farmacie dell’Umbria non sono predisposte per eseguire i test rapidi come richiesto dalla Regione dell’Umbria. Ad affermarlo, dopo essersi interfacciati con i lavoratori del settore, sono Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil di Perugia e Terni, che rappresentano i dipendenti delle farmacie pubbliche e private. “Non ci sono le condizioni di sicurezza, né per i lavoratori né per i cittadini-utenti - affermano i sindacati - e il vero rischio è quello di trasformare in focolai attivi i luoghi che dovrebbero invece garantire il contrasto all’epidemia. Lavoratrici e lavoratori delle farmacie - continuano i sindacati - sono stati già messi a dura prova in questo anno orribile, perché hanno rappresentato e rappresentano tutt’ora una frontiera nel contrasto al virus, seppure non riconosciuta sufficientemente né nella prevenzione, né nei diritti di chi ci lavora, con un contratto nazionale scaduto da 7 anni”.
In questa situazione appare “assurda” secondo i sindacati la disponibilità data da Federfarma Umbria, che rappresenta le farmacie private, mentre quelle pubbliche hanno già in gran parte espresso la propria indisponibilità. “Riteniamo che anche in questo caso l’improvvisazione da parte della Regione rischi di peggiorare la situazione anziché migliorarla - concludono i sindacati - chiediamo dunque di ritirare il provvedimento e concordare un percorso operativo in sicurezza”.
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