Terremoto. Baldelli-PRC: Basta passerelle a Spina, servono rispetto e fondi
Il capogruppo di Rifondazione Comunista, Luca Baldelli, auspica un intervento immediato delle autorità umbre nei confronti del Governo per garantire i fondi ai terremotati di Marsciano che da due anni e mezzo aspettano denari per la ricostruzione pesante. Di seguito la nota del capogruppo Baldelli.
“Da capogruppo del PRC in Provincia, coerentemente con l’impegno da me profuso in merito con interpellanze, interventi pubblici e altro, auspico una decisione rapida ed efficace del Governo nazionale rispetto alla necessità di stanziare fondi per i terremotati di Marsciano . A tre anni di distanza dal tragico evento, 560 persone circa sono ancora fuori dalle loro case, mentre gli Istituti di credito, nonostante le sollecitazioni e le parole spese anche dalla Presidente della Regione Marini, hanno chiuso ogni porta alle esigenze delle famiglie e delle attività economiche, gravemente colpite. Spina, per riprendere un titolo icasticamente efficace di un noto sito facebook, è stata colpita al cuore, con tutte le altre frazioni dello stupendo territorio marscianese interessate dal sisma del 2009; ora la politica deve fare di tutto perché le ferite si rimarginino, la gente possa tornare nei suoi focolari e la vita possa riprendere in una normalità che oggi appare ancora una meta lontana .
Le parole e le “passerelle” celebrative non servono, anzi sono quanto di più insultante possa esserci verso la collettività marscianese : servono fatti, fatti e ancora fatti. Non si può pensare che nel nostro Paese vi siano terremotati “ di serie A “ e terremotati “ di serie B “. I drammi dei marscianesi non sono secondi a quelli dei modenesi. Il Governo, invece di pensare a privatizzare la Protezione civile, obbligando le popolazioni a stipulare proibitive assicurazioni contro le calamità che nessuno stipulerà, deve rimpolpare il Fondo della Protezione civile e stanziare risorse per Marsciano, in misura sufficiente a coprire tutte le necessità ancora insoddisfatte; l’Umbria non può essere il Belice, né la dignità degli Umbri è tale per cui qualcuno possa pensare che le popolazioni si presenteranno al cospetto dei governanti col cappello in mano : la nostra è una Provincia di gente dignitosa e orgogliosa che chiede solo quello che gli spetta e lo chiede con forza ad uno Stato al quale ha sempre pagato le tasse e tutti gli obblighi previsti per legge”.
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