Terre dell’olio e del Sagrantino: al via le comunità energetiche
La mozione firmata a novembre da tutti i sindaci dell’Unione dei Comuni - Coinvolgeranno i cittadini e impiegheranno aree o edifici di proprietà comunale
(AVInews) – Castel Ritaldi, 18 gen. – Con una mozione firmata il 29 novembre scorso da tutti i sindaci dell’Unione dei Comuni delle terre dell’olio e del Sagrantino, è iniziato l’iter per promuovere nei vari territori comunali la creazione di comunità energetiche e di autoconsumo collettivo, con il coinvolgimento dei cittadini residenti e l’impiego di aree o edifici di proprietà comunale. In particolare, verranno sostenute prioritariamente le forme di configurazioni che generano benefici diretti, con la riduzione dei costi in bolletta per i cittadini con maggiore disagio economico, che ricadono o rischiano di cadere nella condizione di povertà energetica. “Con le comunità energetiche – spiegano il presidente dell’Unione Bernardino Sperandio e la vicepresidente Elisa Sabbatini – i consumatori di energia elettrica potranno associarsi per realizzare configurazioni di autoconsumo collettivo, anche in base alla nuova normativa recentemente approvata dal Parlamento relativamente allo scambio sul posto tramite cabina primaria”.
Come funzionano. Può essere attivato da famiglie e altri soggetti che si trovano nello stesso edificio o condominio, purché i soggetti diversi dalle famiglie non producano energia come attività principale, e da comunità energetiche alle quali possono partecipare persone fisiche, piccole e medie imprese, enti territoriali o autorità locali, comprese le amministrazioni comunali, ubicati in un perimetro più ampio rispetto a quello condominiale, purché la partecipazione alla comunità di energia rinnovabile non costituisca l’attività commerciale e industriale principale.
Politiche sociali attive. “In considerazione anche del prezzo di mercato della quota energia prodotta da fonti rinnovabili e non – aggiungono Sperandio e Sabbatini –, attualmente schizzata alle stelle con evidenti ricadute sul consumatore finale, rimane imprescindibile per gli amministratori creare la comunità energetica e la condivisione della stessa in modo da creare reddito per chi decide di mettere a disposizione l’energia prodotta dal proprio impianto rinnovabile e di andare a incidere direttamente sulla povertà energetica di moltissime famiglie che inevitabilmente subiscono, nella loro economia familiare, lo sconsiderato rincaro del prezzo dell’energia. I sindaci si sono assunti la responsabilità sui propri territori di competenza di politiche sociali attive che coinvolgano i cittadini nella promozione e partecipazione nelle diverse forme di configurazioni contribuendo efficacemente ad affrontare e ridurre la povertà energetica tra i cittadini in particolare verso chi è in povertà energetica”.
Alla ricerca di un partner per garantire efficienza. Ad esempio, si può realizzare una comunità energetica con un impianto installato sul tetto di una scuola utilizzando l’energia prodotta per la stessa e cedendo l’eccedenza ai cittadini membri della comunità. Il prossimo passo dei Sindaci dell’unione sarà quello di individuare un soggetto partner qualificato e qualificante per poter effettuare lo studio di fattibilità al fine di garantire la massima efficienza e pubblicità della comunità energetica.
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