TERNI - Un confronto al femminile quello che Faurecia, leader mondiale nei settori Clean Mobility, Interiors e Seating, ha organizzato nell’area logistica della sede di Terni in occasione della Giornata internazionale della donna.

Per questa occasione è stata organizzata una tavola rotonda dal titolo: “Donne: vita e impresa” alla quale hanno preso parte alcune imprenditrici umbre che hanno raccontato il loro percorso professionale e umano mettendo in luce il personale modo di trovare nuovi equilibri e nove modalità di condurre le realtà produttive in cui operano. Imprenditrici di settori diversi, ma attente alle necessità di welfare, ad aspetti come la fiducia e la condivisione.

A confrontarsi sono state: Ilaria Caporali, Amministratore Delegato Liomatic, Patrizia Ceprini, Amministratore Delegato Ceprini Costruzioni, Duina Niselli, Consigliere Delegato Amministrazione e Finanza Ilfer, Katia Sagrafena, Co-founder e Direttore Generale Vetrya, Simonetta Timpani, CFO Chief Financial Officer Koenig Metall GT e Tiziana Tombesi, Presidente Aidda Umbria, l’Associazione delle Donne Imprenditrici e Dirigenti d’Azienda.

Una giornata aperta dai saluti del Vescovo della Diocesi di Terni, Narni e Amelia Monsignor Giuseppe Piemontese, del Sindaco di Terni Leonardo Latini e dalla Vicepresidente di Confindustria Umbria Francesca Colaiacovo, oltre che dal management di Faurecia.

Un’azienda, Faurecia, che ha ribadito il forte legame con il territorio e l’attenzione all’integrazione della presenza femminile con l’obiettivo di arrivare alla parità di genere.

All’evento ha partecipato anche l’attrice Monica Guerritore leggendo una lettera dell’imprenditrice francese Sophie Bellon, presidente del Consiglio di Amministrazione di Sodexo, multinazionale specializzata nei servizi, che si chiude augurando alle donne “di avere la forza di essere libere nella loro vita professionale, ugualmente agli uomini e alle aziende, perché la mescolanza è una sorgente di equilibrio. La diversità è il futuro del management, perché l’azienda come ogni forma di società, non può evolversi discriminando la metà della popolazione che la compone”.

 

Condividi