Terni/ La Regione rigetterà la richiesta di ACEA sul cambio di combustibile?
TERNI - Qualche settimana fa, ACEA ha depositato una richiesta in regione per poter bruciare altri rifiuti nell’impianto di incenerimento di Terni. Iniziano, però, a circolare voci, riguardo al rigetto di tale richiesta da parte dell’organo regionale competente. Il comitato No Inceneritori di Terni si domanda il perché di questa eventualità. Già da diverso tempo l’associazione ha sollevato molteplici criticità e dubbi rispetto a questa richiesta: ci chiedevamo, infatti, quali fossero questi rifiuti non speciali, questo nuovo combustibile, di cui parlava ACEA e, soprattutto, se la stessa si fosse posta il problema dell’impatto ambientale sul territorio ternano e limitrofo, già estremamente carico di impianti che producono emissioni e che hanno portato a livelli molto alti l’inquinamento atmosferico che i cittadini devono sopportare.
Proprio per questo, il Comitato No Inceneritori resta fermo sulle sue posizioni e spera che, al più presto, la mancata autorizzazione a bruciare rifiuti, che per ora è solo un’indiscrezione, venga confermata per poter scrivere finalmente la parola fine al trattamento termico dei rifiuti; una tecnologia che oltre ad essere nociva per l’ambiente e per chi lo vive, rappresenta anche un modo ormai obsoleto e per nulla ecosostenibile di chiusura del ciclo dei rifiuti.
Le alternative, come ripetiamo da anni, esistono e non sono chimere, ma pratiche semplici ed efficaci da adottare come valore aggiunto per il nostro territorio. Un ruolo centrale in questo dibattito, continua a giocarlo il Comune di Terni, che non ha ancora preso una posizione chiara né rispetto alla questione della raccolta porta a porta nè rispetto al CSS. Cosa farà, a questo punto, ASM? Investirà sulla produzione di CSS o in pratiche utili per i cittadini?
La Regione, invece, per quanto si evince dalle parole dell’assessore Rometti, continua a sostenere tutto e il contrario di tutto, soprattutto in merito al Combustibile Solido Secondario, che può essere prodotto, ma non bruciato, in Umbria. Posizioni estremamente contraddittore che denotano una palese volontà di far passare la questione in sordina, senza chiarire esattamente quali siano le strategie che si intendono intraprendere e soprattutto quali siano gli accordi già presi.
Il Comitato No Inceneritori Terni continuerà comunque la sua battaglia, finché le Istituzioni continueranno a buttare fumo negli occhi dei cittadini e finché quegli impianti non smetteranno di buttarlo in aria.
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