TERNI - Si è svolto questa mattina uno degli incontri programmati tra Organizzazioni Sindacali e Amministratore Delegato di AST, per dare seguito al confronto su tutti gli aspetti riguardanti l’attività aziendale. Discussioni, che nelle tornate precedenti, hanno visto approfondimenti su varie materie dove, come Organizzazioni Sindacali, abbiamo sempre messo in evidenza le criticità ancora presenti e le difficoltà  riguardanti la gestione complessiva dello stabilimento.

Nell’incontro di oggi, che doveva essere una discussione aperta, si sono invece affrontate in modo più specifico le nuove e future azioni da mettere in campo riguardanti la sicurezza. Azioni ed idee che dovranno essere approfondite, discusse ed integrate con l’obiettivo di inserirle in un prossimo “protocollo” che affronti in modo concreto gli aspetti della SALUTE-AMBIENTE-SICUREZZA con l’obiettivo di migliorarli in modo costante e continuativo.

Come Organizzazioni Sindacali riteniamo che le idee esposte da parte aziendale meritino un attento e puntuale approfondimento, per evitare il rischio di entrare in contraddizione sul tema della sicurezza con azioni non funzionali con gli obiettivi che dobbiamo raggiungere.

Nel corso della riunione, tra le tante cose dette, è emersa ufficialmente da parte della Direzione Aziendale la volontà di procedere in tempi rapidi all’apertura di una procedura di mobilità finalizzata, secondo l’Azienda, a riequilibrare dal punto di vista organizzativo un “giusto mix” di competenze e professionalità.

Ferma restando l’estemporaneità del tema in oggetto, rispetto agli altri argomenti trattati, abbiamo come Organizzazioni Sindacali dichiarato, in continuità e coerenza con quanto fatto in questi anni, che una eventuale apertura di mobilità, da parte aziendale non vedrà un nostro approccio caratterizzato da pregiudizio se la stessa azienda è disponibile ad un accordo che preveda:

- La volontarietà del lavoratore a voler uscire dall’Azienda.
- La possibilità, per tutti i  lavoratori, di poter valutare autonomamente se usufruire di questo strumento.
- La definizione, per gli interessati, di criteri di equità.
- L’impegno da parte Aziendale ad intraprendere una azione di turnover finalizzata a garantire i 2400 dipendenti minimi, per AST, come stabilito nell’accordo Ministeriale.

I quattro punti sopra detti, in coerenza con quanto fatto in questi anni, rappresentano punti imprescindibili per un possibile accordo che ha come obbiettivo  la difesa dell’occupazione, il ricambio generazionale e l’aggiornamento, in positivo, delle professionalità.

Al contrario, in assenza di quanto sopra detto, saremmo di fronte ad una ulteriore ristrutturazione aziendale, “mascherata” da belle parole,  per noi inaccettabile  e sulla quale dichiariamo da subito la nostra contrarietà.

Condividi