Terni/ Prc: sull'ambiente il Partito Democratico volta le spalle alla popolazion
TERNI - Gli esiti della discussione nel Consiglio comunale di ieri sulle problematiche ambientali confermano la profonda spaccatura tra l'Amministrazione e la comunità cittadina, messa prima a tacere con la negazione della possibilità di partecipare alla discussione dell'aula, e poi ulteriormente insoddisfatta nella sua richiesta di una profonda discontinuità nell'azione di risanamento ambientale e di tutela della salute pubblica.
Le aperture fatte dal Partito Democratico sulle iniziative da intraprendere su questo tema, quando non sono inadeguate, rispetto all'urgenza rappresentata dalla crisi ambientale del territorio, si limitano, nella sostanza, alla presa d'atto di una situazione per anni disconosciuta nella sua gravità e portata.Valgano, come esempi, la proposta odierna del PD all'effettuazione di un'indagine epidemiologica sulla popolazione, già richiesta da tempo dagli inquietanti esiti dello studio Sentieri, condotto dal Ministero della Salute sugli effetti dell'inquinamento; oppure l’impegno al monitoraggio della filiera agro-alimentare, un atto, semplicemente, dovuto alla luce dei risultati del piano regionale di monitoraggio sulla contaminazione delle matrici alimentari (resi per mesi inaccessibili); ed infine la proposta del tavolo di coordinamento permanente tra Prefettura, Regione, Provincia, Arpa e ASL, la cui “apertura” al confronto con le associazioni ambientaliste, inascoltate per mesi ed anni, suona a dir poco come una beffa.
Rispetto ai processi autorizzativi degli inceneritori, il tanto vantato impegno dell'Assessore all'Ambiente ad esprimere la contrarietà del Comune riguardo la richiesta fatta dalle società Aria-Acea e Terni Biomassa di modifica edampliamento del ciclo d'incenerimento per poter bruciare rifiuti solidi urbani, è in realtà un passo indietro. Appena un anno fa, nei lavori di elaborazione del Piano regionale della qualità dell'aria, il Comune aveva espresso infatti la volontà di opporsi tout court alla prosecuzione delle attività d'incenerimento di tali impianti, al fine di ridurre le emissioni inquinanti presenti nella conca ternana.
La contrarietà all'incenerimento di allora diviene oggi contrarietà soloall'incenerimento dei rifiuti urbani, mentre, riguardo al futuro rinnovo delle autorizzazioni per l'esercizio di tali impianti, viene sancito l'impegno al rispetto del principio di precauzione. Il fatto stesso che tale principio, ovvio per il senso comune ed ufficialmente adottato a livello europeo come criterio decisionale nella gestione del rischio, necessiti a Terni di essere sancito da una deliberazione, la dice lunga sull'effettività delle misure adottate e sulle reali intenzioni future rispetto all'incenerimento di rifiuti, urbani o industriali che siano.
Ad essere inaccettabile inoltre è la volontà, da parte del Partito Democratico, di non coordinare gli interventi sulle problematiche ambientali con un'azione chiarificatrice rispetto agli appalti legati ai fatti di Mafia Capitale, all'escalation di arresti verificatisi in Umbria in questi anni per attività di tipo mafioso, anche nel settore dei rifiuti, alle ipotesi di reato avanzate dalla magistratura inquirente rispetto alle polveri di Prisciano e alle inadempienze di Thyssen-Krupp-AST delle misure previste dall'Autorizzazione Integrata Ambientale, rilevate nei mesi scorsi dalla stessa Arpa.
Scindere le questioni della legalità e della trasparenza da quelle del risanamento ambientale e della conversione ecologica dell'economia non è semplicemente una manifestazione di debolezza; significa non avere idea di quello che Terni, ed il suo territorio, è attualmente e di quello che, invece,avrebbe bisogno di diventare.
In questi anni Rifondazione Comunista di Terni ha contribuito, con la propria azione, a porre le questioni ambientali al centro del dibattito cittadino. Loabbiamo fatto denunciando la vicenda delle polveri sottili e della obsolescenza delle centraline di monitoraggio dell'aria, sostenendo la necessità di attuare gli interventi di bonifica del territorio, battendoci contro l'incenerimento dei rifiuti e la produzione del CSS, chiedendo la realizzazione del polo del riciclo e del riuso, chiedendo ed ottenendo l'adozione della strategia “Rifiuti Zero”, non a caso sparita dal radar di Palazzo Spada con la nuova Giunta e nemmeno menzionata dall'Assessore all'Ambiente nella sua relazione.
Oggi, nel ribadire il sostegno all'opera di denuncia e di proposta del movimento ambientalista cittadino, riteniamo necessario l'apertura di un confronto ampio tra tutte le organizzazioni e soggettività impegnate su questi temi, per avanzare una proposta complessiva tesa a produrre un autentico cambiamento nel governo del territorio; solo con un'altra idea di città, solidale, trasparente ed ecosostenibile, sarà possibile sconfiggere il vuoto di idee e l’arroganza del Partito Democratico.
PARTITO della RIFONDAZIONE COMUNISTA
Federazione di TERNI
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