Lo stesso beneficio è stato concesso anche al collaboratore al direttore di Confcommercio Terni, ora sospeso, che era stato arrestato assieme a lui. I legali ricorreranno comunque in Cassazione sostenendo la totale estraneità del loro assistito alle accuse.

TERNI - Il tribunale del Riesame ha concesso gli arresti domiciliari al direttore di Confcommercio Terni, ora sospeso, Leandro Porcacchia e al suo collaboratore Sergio Briganti, entrambi arrestati dalla squadra mobile con l'accusa di estorsione il 28 marzo scorso.

Al provvedimento, sollecitato dai legali dei due in subordine alla totale scarcerazione, si era opposta questa mattina in udienza il pm Elisabetta Massini. I legali di Porcacchia hanno comunque annunciato ricorso in Cassazione sostenendo la totale estraneita' dei loro assistiti alle accuse.

Secondo il sostituto procuratore Massini, Porcacchia e Briganti avrebbero chiesto una tangente di 100mila euro a un ristoratore ternano interessato a prendere in affitto un locale commerciale nel complesso ''Le Terrazze''.
 

Condividi