TERNI - "Siamo vicini ai lavoratori di Taranto, perché nel nostro piccolo anche noi abbiamo vissuto una situazione simile alla loro. Vedremo come andrà a finire, ma non si preannuncia nulla di buono": c'è solidarietà per i colleghi pugliesi, ma anche un po' di preoccupazione, tra i dipendenti dell'Ast di Terni, non indifferenti all'eco delle notizie che si rincorrono sull'ex Ilva.
All'uscita dal turno delle 6, ai cancelli dello stabilimento, alcuni operai spiegano che nei vari reparti della fabbrica di acciai speciali si parla di quanto sta avvenendo, "anche perché - commenta uno di loro - riporta alla mente i nostri trascorsi". Cioè la vertenza del 2014 che, con 36 giorni di sciopero consecutivi, ha evitato 550 licenziamenti e la chiusura di un forno.
"Sono vicende che purtroppo - continua l'operaio - periodicamente e inevitabilmente accadono. Ma è un campanello d'allarme generale, perché se barcolla l'Ilva è naturale chiedersi 'Noi che faremo?'".

 

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