Rifondazione  Comunista esprime netta contrarietà  alle richieste di  modifica  del regolamento della Zona a Traffico Limitato, avanzate, in questi giorni, dalle associazioni dei commercianti.

Richieste che si ripetono ciclicamente da anni e che oggi risultano ancora più fuori luogo, di fronte alla devastante crisi, non solo economica, che sta impoverendo, ogni giorno di più, tutto il Paese, e che costituisce la vera origine della riduzione dei consumi.

Comprendiamo lo stato d’animo di coloro che vedono la loro attività in crisi o la disperazione di quelli costretti alla chiusura; è la stessa condizione di insicurezza sociale che stanno vivendo la maggior parte delle famiglie italiane per una recessione che sembra non avere fine e che impedisce, progressivamente, il soddisfacimento dei bisogni più elementari.

Ridurre o eliminare le ZTL, per favorire le attività commerciali, è stato un tema più volte dibattuto ed accantonato, ma esso viene puntualmente rilanciato, oramai, crediamo,  al solo scopo di creare alibi e facili e consolatori capri espiatori rispetto alla crisi.In questa maniera, a nostro parere, si allontana anche la difficile ricerca dei rimedi e delle soluzioni.

Non ci crede più quasi nessuno che aprire la ZTL la sera e la notte potrebbe portare sensibili risultati economici per la maggior parte degli esercenti. Stiamo parlando di un’area di piccole dimensioni, percorribile, in pochi minuti, a piedi da un estremo all’altro, caratterizzata da una quantità di parcheggi già scarsa per i residenti. Ma, ecco l’argomento “forte” del giorno: perso per perso, perché non tentare? perché non “sperimentare”?

Ed in Consiglio Comunale vengono presentati tre atti di indirizzo con la richiesta di avviare, appunto, una “fase di sperimentazione”.

Ma il nostro dissenso, a fronte di queste disarmanti argomentazioni, ha anche altre motivazioni. Terni, malgrado le continue rassicurazioni, è una città inquinata, la più inquinata dell’Umbria.

 

I soli dati dell’inquinamento atmosferico parlano di valori che, da anni, sforano abbondantemente i limiti tollerati per le polveri sottili nei mesi invernali e per l’ozono in quelli estivi, oltre ad altri inquinanti. E le nuove centraline della rete di monitoraggio dell’Arpa, come da noi segnalato da tempo, dicono che l’inquinamento è omogeneo su tutto il territorio e non solo in alcune zone periferiche della città.

Si può continuare, in maniera irresponsabile, a  non prenderne atto ed a fare finta di nulla?

Siamo una città industriale e proprio per questo motivo, oltre a ridurre al minimo quella primaria causa di inquinamento, dovremmo tentare di annullare ogni altra fonte aggiuntiva.

Si può continuare a rinviare la consapevolezza della necessità di ridurre il trasporto privato su gomma (una delle principali e riconosciuta causa di inquinamento urbano) a favore del trasporto pubblico e della mobilità ad impatto ambientale nullo (bicicletta e pedonalità) ?

Il nuovo Piano Regionale della Qualità dell’Aria, in discussione in questi giorni, prescrive, in linea con le direttive europee e nazionali, oltre ad una serie di altri provvedimenti, una riduzione del traffico nei principali centri urbani (Terni, Foligno, Perugia e Corciano) del 6% ogni cinque anni.

“Sperimentare” nuove aperture significherebbe andare esattamente nella direzione opposta e smantellare quel presidio minimo ambientale costituito dalla ZTL del centro cittadino: una prospettiva che non possiamo permetterci e che contrasteremo ad ogni livello.

 

PARTITO della RIFONDAZIONE COMUNISTA

Federazione di Terni

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