TERNI - Una maxievasione da oltre un milione e mezzo di euro e' stata scoperta dal nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Terni nel corso di una serie di accertamenti compiuti nei confronti di una societa' attiva nel settore dell'impiantistica elettrica e nel commercio dei telefonini. Dalle verifiche e' emerso che la societa' a responsabilita' limitata, che operava a Terni da anni e aveva sedi anche a Roma, nel 2007 non aveva dichiarato i propri ricavi al fisco.

Secondo quanto riferito dai finanzieri l'anno successivo, per effetto di una serie di compravendite di quote societarie, era subentrata come socio unico e amministratore una persona nullatenente, poi resasi irreperibile, domiciliata nel Napoletano. Per sottrarsi a eventuali azioni di recupero delle somme non versate da parte dell'erario, in base a quanto accertato dalle fiamme gialle, era stata successivamente avviata in poco tempo la procedura di fallimento della societa', evitando anche di consegnare al curatore fallimentare alcun tipo di scrittura contabile, con grosse difficolta', quindi, nella ricostruzione del reale volume d'affari.

Inoltre la guardia di finanza ha accertato che l'impresa aveva intrattenuto rapporti commerciali anche con altre due societa', poi fallite, con sede a Roma e Napoli, anch'esse inadempienti agli obblighi fiscali. Anche queste due aziende, prima di fallire, avrebbero nominato amministratori di comodo provenienti sempre dal Napoletano. Uno dei due amministratori - hanno accertato i finanzieri - era stato a sua volta amministratore di un'ulteriore societa' campana poi fallita, che non aveva versato alcune imposta al fisco nell'ultimo anno antecedente la chiusura. Le indagini dellla guardia di finanza sono ancora in corso per il recupero delle somme non versate all'erario e per perseguire i reali proprietari delle aziende.

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