TERNI - I Soci ed i Lavoratori della Cooperazione Sociale sono ormai da tempo abituati a sentir parlare ed a subire sulla propria pelle parole come:

cambio di appalti aggiudicati in base all' offerta economicamente più vantaggiosa o peggio al massimo ribasso;

liquidazioni coatte amministrative con affitti e/o vendite di ramo di azienda;

fondo di garanzia dell’ INPS per la tutela dell’ erogazione del tfr e di stipendi non retribuiti a fronte di molte mensilità non pagate (su tutti il caso delle lavoratrici della Coop. Adidas in LCA che in 75 si sono rivolte al nostro ufficio vertenze per essere giustamente tutelate dopo 14 mensilità non retribuite);

dumping contrattuali;

utilizzo crescente dei voucher;

chiusura dei centri diurni con sospensione della attività lavorativa  e quindi della retribuzione  in caso di evento sismico (sic!!!).

Questo come detto è la normalità, la brutta realtà di un numeroso e sempre crescente gruppo di operatori che a Terni ed in Umbria, pur lavorando fianco a fianco con lavoratori maggiormente tutelati vivono il quotidiano in condizioni di assoluta precarietà ed incertezza.

A testimonianza di quanto scritto annotiamo con incredulità e sconcerto quanto sta accadendo per ciò che riguarda l’appalto per il servizio di gestione e manutenzione del verde pubblico al Comune di Terni:

una delibera di giunta comunale pubblicata nell’albo pretorio del Comune di Terni il 13 febbraio 2017, sospende e posticipa al 30 settembre le procedure di rinnovo dell’appalto portando di fatto alla disperazione circa 25 lavoratori dipendenti di una cooperativa di tipo B (quelle che si occupano del recupero e del reinserimento lavorativo di persone svantaggiate) che si ritrovano senza posto di lavoro in quanto la stessa delibera ha affidato in via transitoria il servizio all’Agenzia Forestale dell’Umbria.

Pur comprendendo la necessità di uno studio approfondito da parte del personale degli uffici comunali competenti su una materia così complessa ed importante, in un periodo non proprio tranquillo per la giunta che guida la città, ci chiediamo se i proponenti ed esecutori della delibera hanno pensato e considerato quali e quante ricadute drammatiche avrà la delibera sul vivere quotidiano di questi lavoratori che già in passato hanno vissuto profonde difficoltà umane e sociali.

Come si può immaginare di tenere in sospeso, fino ad ottobre, la vita lavorativa di 25 operatori e padri di famiglia che invece sarebbero nelle condizioni contrattuali (grazie alla clausola di salvaguardia dell’ART.37 CCNL cooperazione sociale) di poter usufruire del passaggio automatico a qualsivoglia nuovo soggetto appaltante senza perdita di salario e di livelli economici?

Come si può pensare, in assenza di altri ammortizzatori, di lasciare questi operatori nel limbo ed ai margini della vita sociale con i pochi euro del Fondo Integrativo di Solidarietà dell’INPS che tra l’altro, secondo i nostri calcoli, può essere utilizzato solo fino a Giugno?

Nel manifestare solidarietà ai lavoratori interessati, garantiremo come sempre il nostro massimo impegno per tutto ciò che concerne strettamente il nostro lavoro (a partire dalla richiesta urgente di incontro inviata al sindaco), ci auguriamo tuttavia che l’atto di indirizzo presentato dal Consigliere Sandro Piccinini in discussione venerdì prossimo in Consiglio Comunale possa determinare una profonda presa di coscienza della problematica da parte della Giunta e di tutto il Consiglio al fine di analizzare possibili e veloci soluzioni anche transitorie concretizzando risposte ed azioni immediate.

Il Coord. Reg.le FPCGIL Cooperazione Sociale e Terzo Settore

Tiziano Vendramin

 

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