PERUGIA – "E' assolutamente falso che la Regione Umbria ‘abbia proibito alla Usl2 la diffusione dei dati ambientali riguardanti la salute dei cittadini…'. Ed è gravissimo, invece, che ciò venga formalmente affermato in un documento ufficiale, quale la Relazione della Commissione controllo e garanzia del Comune di Terni. Tant'è che con PEC del 19/02/2019 sono stati inviati al Comune di Terni tutti i risultati del monitoraggio". E' quanto sostiene una nota della Giunta regionale.

"Si è creato inoltre un grossolano equivoco sui livelli di responsabilità in tema di tutela della salute – prosegue la nota di Palazzo Donini - in quanto la semplice divulgazione dei dati non ha rilevanza alcuna con i livelli di tutela della salute, mentre la normativa riconosce all'Azienda sanitaria (Dipartimento di Prevenzione) di intraprendere tutte le iniziative a tutela della salute della popolazione, sottoponendo anche alla attenzione del Sindaco, che è la vera Autorità Sanitaria, schemi di ordinanze contingibili ed urgenti qualora ne ricorressero i presupposti.

L'Azienda Sanitaria era assolutamente informata sui dati rilevati e non risultano tracce di provvedimenti amministrativi a tutela della salute pubblica da parte dell'Autorità sanitaria.

E' del tutto evidente che la semplice divulgazione dei dati, a chicchessia, risulta del tutto irrilevante ai fini della adozione di misure concrete a difesa dei cittadini che competono alle autorità preposte.

Per i motivi sopradescritti è destituito di qualsiasi fondamento il fatto di voler attribuire un nesso di causalità tra un divieto alla divulgazione dei dati del monitoraggio ambientale, in realtà mai avvenuto, e la tutela della salute dei cittadini.

Inoltre la Regione non ha mai proibito ad altri enti di diffondere dati relativi alla conca ternana, e non risultano disposizioni di questa natura neanche da parte degli uffici.

La deliberazione della Giunta regionale n. 510 del 20/04/15 demandava ad un tavolo tecnico il compito di comunicare i risultati dello studio, che invece sono già stati messi a disposizione prima del termine dello stesso, senza il pronunciamento previsto, proprio nell'ottica della massima trasparenza; anche se ciò espone a rischi di carattere speculativo.

Lo scopo della raccomandazione, infatti, era quello di evitare interpretazioni tendenziose come, purtroppo, la sterile polemica accesasi sembra testimoniare.

Infine la Regione Umbria, non avendo assolutamente nulla da nascondere, smentisce categoricamente che non si sia resa disponibile ad essere ‘audita’ da parte della Commissione".

 

 

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