Lavoratrici e lavoratori in presidio questa mattina alla ex Cassetta di Arrone (Tr), storica azienda del settore alimentare che conta ad oggi circa 40 addetti. Le maestranze si sono riunite davanti ai cancelli dell'azienda mentre all'interno si svolgeva l'incontro tra la proprietà, assistita da Confindustria, e i rappresentanti di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, insieme alle Rsu.
Dall'incontro non sono emerse novità di rilievo rispetto ad una situazione che appare di giorno in giorno più critica. Anzi, si é acuito il problema con i fornitori e con le banche, che non offrono più credito all'azienda, a fronte però di una attività produttiva che negli ultimi mesi stava crescendo.
In questa situazione, aumenta il disagio per lavoratrici e lavoratori che vedono ulteriormente a rischio i pagamenti degli stipendi, fermi già da un mese. E questo nonostante il grande senso di responsabilità dimostrato da tutti i dipendenti che hanno continuato a lavorare con il massimo impegno pur in una situazione di assoluta incertezza e profonda delusione.
Le segreterie di Flai, Fai e Uila, insieme alla Rsu, ritengono che non sia accettabile che il lavoro di un'azienda che ha mercato, si fermi per la mancanza di liquidità determinata da fattori esterni e che le conseguenze di questo si ripercuotano direttamente sulle condizioni materiali di vita di decine di famiglie. Per tanto, i sindacati chiedono a tutti i soggetti a vario titolo coinvolti, pubblici e privati, di mettere in atto tutti gli sforzi necessari a sbloccare una situazione ormai insostenibile per le lavoratrici e i lavoratori e garantire la continuità dell'attività produttiva.

 

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