TERNI – “Esprimo grande preoccupazione per la situazione occupazionale alla Cascata delle Marmore – dichiara il consigliere comunale del Pd Valdimiro Orsini – con il cambio di gestione, dei quasi 40 lavoratori che complessivamente erano occupati nella biglietteria e nei servizi a supporto dei visitatori, solo una decina sono stati riassunti. Possiamo asserire che, al momento, il bilancio occupazionale è insoddisfacente e che non c’è stata la salvaguardia dei lavoratori del precedente appalto. Il ruolo di facilitatore nel rientegro  del personale, vantato dal vicesindaco con delega al Turismo non ha prodotto gli effetti sperati e ad oggi suona come una vuota dichiarazione. Al mese di marzo la stragrande maggioranza dei lavoratori non ha percepito lo stipendio da gennaio. Si è venuto a determinare uno stato di precarietà economica che ha colpito numerose famiglie, che ha messo pesantemente in discussione la loro capacità di spesa. I due mesi di gestione diretta della Cascata da parte del Comune sono stati un assoluto disastro, hanno lasciato a casa 40 lavoratori, hanno ridotto notevolmente gli accessi dei visitatori, hanno ingenerato un danno economico per l’Ente, nonché,  a causa dei disservizi che si sono verificati, un danno di immagine che richiederà mesi per essere colmato.

Rivolgo pertanto un invito all’Amministrazione Comunale perché si attivi realmente con la nuova gestione affinché siano salvaguardati tutti i lavoratori impegnati nel precedente appalto. Al vicesindaco con delega al Turismo chiedo di presentare quanto prima un crono programma attendibile dei reintegri. Il ruolo della Cascata delle Marmore nell’economia cittadina e nel futuro di una Terni non solo a trazione industriale si misura con i posti di lavoro e con l’indotto economico. Altro sono solo parole vuote di chi continua a parlare di cambio di passo ma si dimentica di dire quanti passi effettivamente in più sono stati fatti. Anzi, nel caso della Cascata delle Marmore, sul fronte occupazionale, almeno al momento, siamo sicuramente a numerosi passi indietro”.

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