TERNI – Tanto facile e non motivato ottimismo per il Briccialdi di Terni, almeno stando all’allarme lanciato dalla Rsu dell’istituto musicale che denuncia il fatto che a oggi tre mensilità e metà della tredicesima mancano a ciascuno dei lavoratori, un “disallineamento” che crea difficoltà non più procrastinabili “e  a fronte di questa gravissima situazione nessuna garanzia viene offerta”.

In un documento diramato al riguardo si sottolinea inoltre “Lo stato in cui versa l’iter della legge di statizzazione (ancora bloccati alcuni dei fondi del 2018 ma è notizia di ieri che finalmente il Ministro Tria ha firmato due decreti che stanziano le risorse e stabiliscono i criteri per la statizzazione delle Accademie di belle arti non statali e degli Istituti superiori di studi musicali non statali) crea conseguenze gravissime, che rischiano di avere conseguenze altrettanto gravi sulla stabilità del corpo docente, sulla didattica, sulla qualità che da sempre ha caratterizzato le attività del Briccialdi”.

Da qui l’appello a tutte le istituzioni, al MiUR ma anche quelle locali, "che maggiormente risentono, oltretutto, dei benefici dell’attività del Briccialdi".  “Nessun ritardo può essere, in una situazione del genere, tollerato. Chiediamo la massima celerità nell’erogazione dei trasferimenti già accordati, di quelli, pur in 'dodicesimi' del Comune di Terni (e oggi in ritardo) e del contributo deliberato per il 2019 dalla Regione dell’Umbria. Il Briccialdi si rispetta rispettandone in primis i suoi lavoratori. Sollecitiamo atti di responsabilità istituzionale, che sono, peraltro, necessari, ora più che mai, ad accompagnare l’Istituto in quell’iter di statizzazione che appare tutt’altro che semplice e immediato, pur protetto da una legge e da uno stanziamento del MEF”.

“Concludiamo – prosegue la nota sindacale che invoca rispetto per i lavoratori - annunciando che nei prossimi giorni, in assenza di risposte e di atti utili a modificare una siffatta situazione, valuteremo le azioni di mobilitazione necessarie, azioni che finora abbiamo evitato nel rispetto dell’utenza e per l’imbarazzo che questa situazione ci crea, correndo anche il rischio di indurre ad una percezione falsata della realtà dei fatti”.

“Al Briccialdi non va tutto bene. Ci sono cose che vanno benissimo… e cose che invece vanno male, come mai si immaginerebbe in un luogo che piace a molti definire ‘il fiore all’occhiello’ della città (e uno dei pochi fiori rimasti)”.

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