di Antonio Torrelli -

TERNI - Si torna a parlare di Ternana e di debiti. E in particolar modo dei compensi che la società sportiva deve saldare all'amministrazione comunale per la concessione dello stadio comunale: un pacchetto di compensi che negli anni ha raggiunto quota 800mila euro.

Considerando che il canone annuo è pari a 200mila, la Ternana è indietro di quattro annualità. Ma nonostante i crediti continuino a decollare vertiginosamente, l'utilizzo del Liberati, fino ad oggi, non è mai venuto meno. Anche a fronte delle precise direttive stabilite dalla convenzione tra Comune e società sportiva (nello specifico articolo 5, facoltà di risoluzione, e articolo 13, risoluzione contrattuale), dove all'amministrazione di Palazzo Spada spetterebbe, almeno in teoria, la facoltà di risolvere la questione in caso di mancato pagamento, previsto "con affetto immediato" in caso di grave inadempienza del concessionario.

Ma allo stato attuale tutto tace. Tranne la voce dell'associazione "Simboli e Colori di Terni", che ora vuole vederci chiaro e richiama l'attenzione del sindaco Leopoldo Di Girolamo, dell'assessore allo sport Renato Bartolini e di tutti i capogruppo in Consiglio comunale.

"Entrambe le norme -scrive l'associazione riferendosi sempre agli articoli 5 e 13 del contratto- ad oggi risultano violate ambedue ed oltre al grave debito di 800mila euro conseguito dalla Ternana, risulta che la stessa società sia incapace di provvedere all'adeguata manutenzione del campo che versa in condizioni a dir poco pessime".

E da qui la richiesta al primo cittadino e all'amministrazione di non concedere più l'uso del Liberati alla Ternana già a partire dalla prossima stagione. "Salvo che la stessa società non riesca a colmare gli obblighi posti in suo capo -sottolineano dall'associazione-, l'uso del campo dovrebbe essere sospeso, perchè Terni non può continuare ad essere calpestata da una palla che rotola, anche in considerazione delle infime categorie in cui questi “signori” l’ hanno trascinata, e di tutto il fango gettato addosso. L’accanimento terapeutico su un cadavere dilaniato non può essere la soluzione". Firmato "Associazione Per i Simboli e i Colori di Terni".

Ora la "palla che rotola" passa dallo stadio comunale alle porte di Palazzo Spada, dove Sindaco, Giunta e Consiglio dovranno provvedere a risolvere una situazione che di anno in anno va gonfiandosi a discapito dei cittadini.

 

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